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“Amanda dea del sesso? Era un'imbranata” / intervista choc di Sollecito al settimanale Oggi / ai genitori di Meredith: “ricevetemi”

Nuove rivelazioni su Amanda che scardinerebbero l'immagine della studentessa di Seattle descritta fino ad oggi come una sorta di dark lady. A parlare attraverso un'intervista a Oggi sarebbe lo stesso Raffaele Sollecito “era timida, inesperta, un po' imbranata”. Questo riporterebbero le colonne del noto settimanale in edicola domani.

Sollecito attualmente si trova in America, in cerca di un lavoro nel settore dell'informatica ma il 30 settembre sia per lui che per l'ormai ex fidanzata americana si riapre il processo per l'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher.

“Amanda dea del sesso? Qui è la radice dell'errore degli inquirenti – ha affermato -, di quel teorema ridicolo dell'orgia. Amanda era timida, inesperta, un po' imbranata: come me, d'altronde. Non voglio entrare nei dettagli, perche' non sarebbe giusto. Ma le dico, a titolo di esempio, che molte volte preferiva che le pettinassi per ore i capelli piuttosto che fare altro”.

Al settimanale Sollecito ha confidato che dopo Amanda si è innamorato “una sola volta, di una ragazza straniera”. “Non è durata: se non ho una vita – ha aggiunto -, come posso condividerla? La mia vita sentimentale è un casino. Spostandomi spesso, passo da una relazione all'altra. Finiscono tutte male. Ora sono single”.

“Sto girando gli Stati Uniti – ha detto ancora Sollecito a Oggi -, cerco lavoro. Sono un programmatore informatico, e la Mecca per me sarebbe la Silicon Valley, in California. Ma sono come in stand by, mi sento 'congelato', immobile. Annullando la sentenza di assoluzione, la Cassazione mi ha di fatto rimesso in carcere”.

Secondo il settimanale il giovane ha deciso di restare negli Stati Uniti e dice che diserterà le prime udienze di appello a Firenze. “Saranno molto tecniche – sostiene Sollecito -, con la mia presenza distoglierei le attenzioni dai fatti”. Ma ha spiegato che poibtornerà in Italia per difendersi.

Sollecito ha anche lanciato un appello alla famiglia Kercher. “Ricevetemi – la sua richiesta – datemi la possibilità di parlare con voi. So che è difficile: se quel che è successo a Meredith fosse successo a mia sorella Vanessa, sarei impazzito, non vorrei sentire nessuno. Ma io chiedo ai Kercher di avere una visione razionale dei fatti. Se mi assolvono – ha concluso Sollecito – cercherò di costruirmi una vita e una carriera fuori dall'Italia”.