Anche l’ultima speranza di poter vivere Altrocciolato il prossimo ottobre, alla fine, sembrerebbe essersi spenta definitivamente.
La proposta del patron di Eurochocolate Guarducci – che ha offerto gratis le tensostrutture negate dal Comune – non è infatti riuscita a convincere gli organizzatori della manifestazione, secondo i quali, anzi, la vicenda ha assunto “contorni surreali“.
“Come ben sa chi organizza grandi eventi, – hanno detto i vertici di Umbria Equosolidale – una manifestazione come Altrocioccolato non si organizza in un mese. Avere le tensostrutture a metà settembre, chiunque le metta a disposizione, è di gran lunga fuori tempo massimo. Organizzare una buona edizione richiede almeno 4 mesi”.
Gli organizzatori commentano poi anche l’offerta di Guarducci “che – dicono – con apparente magnanimità, si candida a salvare la patria. Altrocioccolato è nato per testimoniare un altro modo di fare economia, che metta al centro essere umani e pianeta, non profitto e denaro. Siamo nati per denunciare le multinazionali che Guarducci ospita ad Eurochocolate e che con la loro sete di profitto ed il loro sfruttamento delle risorse del Sud del Mondo, alimentando un’economia che costringe in povertà 2 miliardi di persone”.
“I nostri valori non si negoziano per una tensostruttura – aggiungono – Quando nelle piantagioni delle multinazionali che stanno ad Eurochocolate le persone smetteranno di guadagnare un dollaro al giorno saremo felici di collaborare anche con Guarducci. Tutto questo pensavamo fosse noto anche agli amministratori della città, che ospita Altrocioccolato da 10 anni, che si sono prestati a fare da mediatori. Offriamo al sindaco, che sembra essersi reso conto ora delle nostre necessità, di riaprire il tavolo di confronto per progettare il futuro di Altrocioccolato, sempre che abbia avuto modo di verificare l’ineccepibilità del nostro comportamento, la congruenza delle nostre rendicontazioni e l’uso trasparente dei soldi pubblici!”.