“Siamo impegnati con continuità e determinazione a promuovere la cultura della prevenzione e della sensibilizzazione contro ogni forma di violenza nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori del settore sanitario e sociosanitario” lo ha dichiarato la Presidente della Regione Stefania Proietti riferendosi alle recenti aggressioni che si sono verificate al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria di Terni dove nel giro di pochi giorni tre infermieri sono stati aggrediti e feriti da pazienti in due episodi di violenza. “Abbiamo avviato percorsi che prevedono un impegno congiunto tra le istituzioni del sistema sanitario regionale, gli ordini professionali e i cittadini, nella convinzione che la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro sia un obiettivo comune. Perché soltanto lavorando insieme si può contrastare il fenomeno delle aggressioni agli operatori sanitari e sociosanitari, i professionisti che dedicano la loro vita e il loro lavoro alla cura e all’assistenza delle persone meritano di lavorare in un ambiente sicuro e rispettoso” ha aggiunto.
Ribadendo la piena solidarietà a tutto il personale sanitario, e a coloro che lavorano nel pronto soccorso, e la più ferma condanna per le recenti aggressioni al Santa Maria di Terni, la Presidente sottolinea l’impegno della Regione Umbria nel promuovere la cultura della prevenzione e della sensibilizzazione negli ambienti sanitari, rafforzando i percorsi congiunti tra istituzioni del sistema sanitario regionale, ordini professionali e cittadini. Anche perché i numeri di questo tipo di episodi continuano a crescere vertiginosamente.
I recenti episodi di Terni si inseriscono in un quadro regionale preoccupante. I dati raccolti dal Centro regionale per la gestione del rischio sanitario evidenziano per il 2024 un significativo aumento delle aggressioni: 207 episodi registrati (+37% rispetto al 2023), che hanno coinvolto 262 operatori (+46% rispetto all’anno precedente). L’analisi dei dati rivela che il 69% delle vittime sono donne, con la fascia di età più colpita tra i 30 e i 39 anni. Gli infermieri risultano la categoria più esposta (58%), seguiti dai medici (25%). Le aggressioni si verificano prevalentemente al mattino (52%) e sono principalmente di tipo verbale (76%), ma preoccupa l’incidenza di quelle fisiche (18%), come drammaticamente confermato dai casi del pronto soccorso di Terni.
Le proposte emerse dalla Consulta delle professioni sanitarie e dal risk management regionale saranno integrate nel nuovo Piano sociosanitario per garantire un approccio uniforme su tutto il territorio umbro. Le azioni concrete già avviate sono quelle di: rafforzare i protocolli di sicurezza nei presidi ospedalieri, con particolare attenzione ai pronto soccorso; implementare i sistemi di monitoraggio e segnalazione degli episodi di violenza; promuovere campagne di sensibilizzazione rivolte ai cittadini nell’ambito del progetto “Umbria contro ogni genere di violenza”, sostenere la formazione del personale sanitario nella gestione di situazioni critiche; intensificare la collaborazione con le forze dell’ordine per garantire interventi tempestivi.