Una popolazione in evidente calo, anche tra gli anziani, negli 8 Comuni dell’Alto Chiascio (Costacciaro, Fossato di Vico, Gualdo Tadino, Gubbio, Nocera Umbra, Scheggia e Pascelupo, Sigillo, e Valfabbrica).
E’ quello che emerge dal 5° censimento sugli “Over 65” residenti nei territori della Fascia appenninica, l’annuale statistica condotta dal circolo Acli “Ora et Labora” di Fossato di Vico, in collaborazione con i relativi uffici anagrafe, che fornisce uno spaccato sulla situazione dell’invecchiamento della popolazione e alcuni spunti sulle condizioni di vita degli anziani.
Tra i dati più significativi vi è una diminuzione annuale, in media, di circa 320 unità, pari allo 0,5% sul totale della popolazione degli 8 Comuni (61.722 residenti). Per l’anno 2021, al decremento sopra accennato, si aggiungono 102 unità in meno di anziani (pari allo 0,6 %): una diminuzione di Over 65 in netta controtendenza rispetto agli anni precedenti, che crescevano in media di 60 unità l’anno, forse dovuta ad un momentaneo calo causato dagli effetti della pandemia ancora in atto.
Nel censimento il totale degli over 65 si attesta a 17.079 (27.7%), dato molto alto che supera di oltre il 5% il dato nazionale e di oltre il 7% quello europeo. Costacciaro con il 32,7% di over 65 e Scheggia con il 32% sono i Comuni più “anziani” mentre Fossato di Vico, con il 25%, è il più “giovane”. Nella divisione per fasce d’età quella degli “anziani” (75-89 anni) è la più presente con il 48,3%, superando quella relativa ai “giovani anziani” (65-74 anni) con il 44,7% e quella dei “grandi anziani” (oltre 90 anni) con il 7,9%.
Riguardo al dato degli anziani che vivono anagraficamente soli, si può notare che le persone di genere femminile sono più del doppio di quelle maschili, con una forte presenza di autonomia nei Comuni di Costacciaro, Scheggia, Nocera e Fossato. Gli ospiti delle residenze per anziani sono numericamente pochi (non superano mai 2,6%) rispetto al totale dei residenti degli 8 Comuni: dato che mette in evidenza una sostanziale autosufficienza della popolazione over 65 ed una buona propensione delle famiglie ad una convivenza allungata e plurigenerazionale, con giovani ed anziani spesso sotto lo stesso tetto. I numeri dei ricoverati nelle residenze protette, tra l’altro, sono in continua discesa.