La Regione Umbria si è attivata, insieme alle Marche, per ottenere lo stato di calamità nazionale, al fine di dare le migliori risposte possibili ai danni ingenti che sono stati registrati nei territori colpiti dall’ondata di maltempo. Se questo non sarà possibile ogni Regione interverrà per quanto di sua competenza.
Per l’intera giornata di ieri (16 settembre) l’assessore regionale alla Protezione civile Enrico Melasecche ha effettuato numerosi sopralluoghi nei Comuni di Pietralunga e Scheggia e Pascelupo, i più colpiti in Umbria. Danni sono stati registrati anche a Costacciaro, Montone e Gubbio.
L’assessore ha avuto anche numerosi contatti con Anas, Provincia di Perugia e sindaci per dare il necessario supporto alle iniziative che sono state prese in emergenza e che dovranno essere portate avanti nelle prossime ore. Melasecche ha sottolineato che per il momento la Regione ha assicurato ai Comuni un sostegno economico per far fronte alle prime spese compiute in emergenza e documentate.
I Comuni più colpiti, come detto, sono quelli di Pietralunga e Scheggia e Pascelupo, con interruzione della viabilità principale – la SS3 Flaminia con una frana di grosse proporzioni resterà chiusa per almeno una settimana mentre la SS452 Contessa dovrebbe riaprire in queste ore – e delle viabilità secondarie. In particolare la frana sulla Flaminia causa un blocco totale della circolazione stradale verso la Regione Marche e soprattutto verso la frazione di San Bartolomeo fino a ieri sera rimasta isolata, senza acqua e corrente elettrica, sempre a causa di una frana.
Gli interventi necessari al ripristino della normale attività delle strade sono stati principalmente quelli di rimozione fango e lavaggio strade, soprattutto nell’area industriale a Pietralunga, visitata anche dall’assessore, nella quale hanno lavorato alla bonifica i volontari di Protezione civile. Quest’ultima ha segnalato anche numerosi danni con muri di cinta crollati, danni a strutture e materiali privati, frane di grande estensione e danneggiamenti dei manti stradali con aziende invase dal fango fino a 70 cm. Moltissimi anche gli interventi effettuati di vigili del fuoco, sia di spurgo di locali allagati sia di rimozione di ostacoli per poter riaprire le strade.
A Scheggia si sono verificati allagamenti diffusi su cantine e garage a piano terra o semi interrati di Via Canepine; i danni peggiori si sono registrati nelle frazioni di Isola Fossara e Ponte Calcara: in quest’ultima
a causa dell’occlusione del tratto tombato del Fosso della Pezza, si sono verificati molteplici allagamenti ai locali posti a piano terra delle abitazioni. Inequivocabili le parole del sindaco Fabio Vergari: “Il territorio è devastato…”.