Qualifica per la dottoressa Daniela Durastanti, da febbraio 2019 responsabile della struttura comunale e di quella di Foligno
Qualifica per la dottoressa Daniela Durastanti, da febbraio 2019 responsabile della struttura comunale e di quella di Foligno
Daniela Durastanti, responsabile dell’Ufficio politiche familiari del Comune di Todi, ora è anche manager territoriale. La qualifica è stata riconosciuta dalla Fondazione Franco Demarchi dopo un corso di formazione della durata di un anno.
La figura del manager risulta molto importante nell’ambito delle politiche su base territoriale (giovanili, familiari e di sviluppo di comunità) progettando e organizzando azioni integrate sul territorio. Promuove, inoltre, il lavoro di rete tra i diversi attori presenti, al fine di rendere protagonista e valorizzare la comunità.
La Fondazione Franco Demarchi nasce nel 2013 come ente strumentale no profit della Provincia Autonoma di Trento che offre servizi costruiti in ottica di innovazione sociale a cittadini/e, professionisti/e, privato sociale, istituzioni e organizzazioni. Storicamente opera nell’ambito della formazione e dell’educazione degli adulti.
Negli ultimi anni i suoi interventi riguardano anche la programmazione e valutazione di politiche sociali, la progettazione e valutazione di soluzioni per l’innovazione dei servizi e del welfare, il riconoscimento e sviluppo delle competenze e le attività di promozione culturale.
La dottoressa Durastanti da febbraio 2019 è responsabile dell’ufficio delle Politiche familiari del Comune di Todi, certificato Comune amico della famiglia e da luglio 2021 ricopre lo stesso ruolo all’interno dell’ufficio delle Politiche familiari del Comune di Foligno che dovrebbe ottenere la certificazione di comune amico della famiglia entro il prossimo mese di novembre.
La qualifica di manager territoriale arriva al temine di un percorso durante il quale una commissione di esperti ha valutato e certificato le competenze della figura professionale relative al “progettare, coordinare e valutare azioni integrate nell’ambito delle politiche (giovanili, familiari e di sviluppo di comunità) su base territoriale” e “promuovere il lavoro di rete e sviluppare la partecipazione dei cittadini curando la comunicazione tra i soggetti del territorio”.