Foligno

Allevatore agli arresti domiciliari per caporalato e minacce

I carabinieri della Stazione di Gualdo Cattaneo ed il Nucleo Ispettorato del Lavoro, nella giornata di oggi, 3 luglio, hanno dato esecuzione ad ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dalla Procura dalla Procura della Repubblica di Spoleto nei confronti di un allevatore di ovini.

L’uomo, un trentottenne di nazionalità italiana, è stato ritenuto responsabile del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.

Il provvedimento eseguito è scaturito da attività investigativa avviata dai Carabinieri a partire dal mese di gennaio 2020, a seguito di denuncia-querela sporta da un lavoratore extracomunitario.

L’uomo con regolare permesso di soggiorno, aveva lavorato “in nero” alle dipendenze dell’imprenditore come addetto al bestiame, con orari di lavoro di 10/12 ore giornaliere e una retribuzione mensile di circa €. 800,00 mensili.

Il tutto in assenza di qualsiasi presidio di sicurezza o misura di tutela in materia di lavoro, senza alcuna formazione specifica e sorveglianza sanitaria prevista dalla legge.

Le indagini

Le indagini effettuate hanno consentito di verificare che realmente l’uomo era stato impiegato ogni giorno, dalle ore 06.00 alle successive ore 18.00, senza fruire di alcun periodo di riposo.

Alla denuncia hanno successivamente fatto seguito analoghe iniziative intraprese da altri cittadini extracomunitari, ugualmente regolari sul territorio nazionale, che avevano lavorato alla dipendenze dello stesso imprenditore, con le medesime modalità rappresentate dal primo denunciate.

Le condizioni di sfruttamento ed assoggettamento erano anche aggravate da minacce e aggressioni fisiche nei confronti di quei lavoratori che avevano tentato di ribellarsi, in almeno un caso con l’uso di una pistola rinvenuta a seguito di perquisizione domiciliare e rivelatasi essere una scacciacani priva del tappo rosso.

I carabinieri della Stazione di Gualdo Cattaneo e del N.I.L. di Perugia hanno anche accertato che i lavoratori erano stati costrutti a subire le condizioni imposte dall’allevatore, poiché privi di altre fonti di reddito e nelle necessità di dover provvedere al sostentamento proprio e dei rispettivi familiari, sia in Italia che nei paesi di origine.

Inoltre, in almeno un caso, è stata accertata anche l’esposizione di uno dei lavoratori a grave pericolo per la propria incolumità, data l’assenza di requisiti di sicurezza nell’alloggio messo a sua disposizione dall’imprenditore, a fronte di un canone d’affitto di €. 200,00 ritirato direttamente dalla retribuzione mensile.

Le contestazioni

Nel corso dell’attività, i Carabinieri del N.I.L. hanno contestato specifiche violazioni in materia di sicurezza sul lavoro per €. 9.000,00 di ammenda, violazioni amministrative per l’irregolare occupazione al lavoro di dipendenti, pari a €. 85.000,00, recuperando contributi previdenziali INPS per €. 2.000,00.

L’imprenditore, dopo le formalità di rito nella Compagnia Carabinieri di Todi, è stato condotto presso propria abitazione in regime di arresti domiciliari.

Foto generica