Dopo il vasto incendio di ieri mattina (21 novembre) che ha interessato l’azienda agricola di allevamento di pollame Italovo, in località Ripole, l’amministrazione comunale di Città di Castello ha disposto – in via precauzionale – l’adozione di misure per la tutela della salute pubblica.
Il rogo, che da quanto emerge sarebbe stato causato da un guasto all’impianto fotovoltaico sul tetto, ha semidistrutto uno dei 4 capannoni (lungo 110 metri) dell’azienda Italovo, causandone il crollo di una parte della copertura stessa, sotto la quale era presente anche una struttura in eternit. A causa delle fiamme sarebbero morte circa 8.000 galline ovaiole, molte delle quali soffocate dal fumo, mentre se ne sarebbero salvato appena 2.000. Per quanto riguarda i dipendenti nessuno è rimasto ferito.
Il provvedimento comunale – con ordinanza sindacale – impone di fatto alla proprietà di non effettuare alcun tipo di lavorazione all’interno del capannone distrutto dalle fiamme, fatta eccezione per le operazioni di emergenza. Secondo quanto disposto dal Servizio PSAL della Usl Umbria1 l’azienda dovrà inoltre mettere in sicurezza i rifiuti derivanti dal rogo in attesa che vengano rimossi – insieme alle carcasse di animali – da una ditta autorizzata nel più breve tempo possibile.
Fino all’esito favorevole dei controlli sanitari per il libero consumo, alla proprietà è fatto anche divieto di vendere le uova prodotte, mentre resta consentito l’uso dei mangimi presenti in azienda, in quanto posti in siti chiusi. In attesa che si concludano i controlli necessari, nei confronti della popolazione residente nel raggio di un chilometro dal luogo dell’incendio, l’ordinanza sindacale dispone inoltre: il divieto di raccolta e consumo di prodotti alimentari coltivati e funghi epigei spontanei; il divieto di pascolo e razzolamento di animali da cortile e di utilizzo foraggi e cereali coltivati all’esterno destinati agli animali.
Dovranno poi essere limitate le attività all’aperto, con particolare riguardo a quelle di natura ludico sportiva e, in caso di fumi persistenti e maleodoranti, le finestre degli edifici dovranno essere mantenute chiuse. Il provvedimento è stato assunto sulla base della nota congiunta pervenuta al Comune da parte di Usl e Arpa Umbria.