Si dibatte sull’allevamento intensivo avicolo in località Ferretto di Castiglione del Lago. Ma solo a distanza. Con l’amministrazione che affida ad una nota la spiegazione sulla nuova normativa sugli allevamenti in base alle modifiche del Regolamento di igiene. Evidenziando comunque che sul progetto in questione non c’è nessun atto ufficiale. E Fratelli d’Italia che, sempre attraverso una nota, denuncia le possibili conseguenze e soprattutto la mancanza di risposte ricevute in Consiglio comunale.
Perché nell’ultima seduta dell’assise cittadina dell’allevamento di Ferretto non si è dibattuto. Né sulle conseguenze che le modifiche apportate al Regolamento d’Igiene potranno comportare per l’insediamento in questione.
L’amministrazione comunale, sempre nella sua nota, ricorda che le modifiche non si applicano alle attività dismesse da più di tre anni. Compresa la norma più discussa, quella cioè che consente di ampliare gli allevamenti fino al 25% delle superfici esistenti.
In deroga alle norme sulle distanze di tolleranza da residenze e agriturismi, aggiunge con preoccupazione Fratelli d’Italia, sempre nel suo comunicato. Manifestando il timore che l’operazione, sulla base delle poche informazioni che si hanno al momento, possa caratterizzarsi per una “speculazione edilizio-commerciale”, con possibili disagi ambientali per i residenti e per chi frequenta quella zona.
Il gruppo di FdI stigmatizza poi il comportamento dei civici, che in Consiglio hanno scelto di non intervenire, “adeguandosi alla posizione dell’amministrazione”.
Cosa succederà, quindi, a Ferretto? Il gruppo FdI assicura che “monitorerà e manterrà l’attenzione sulla questione garantendo l’informazione e la tutela degli interessi dei cittadini e delle attività economiche di Piana e Ferretto”.
Anche l’amministrazione comunale dà le sue rassicurazioni, “sulla nostra massima attenzione e vigilanza che presteremo nel momento in cui saremo chiamati a verificare autorizzazioni e/o permessi che comunque saranno rilasciati successivamente al rilascio dell’Autorizzazione Unica Ambientale a cura della Regione dell’Umbria”.
Il tutto, finora, a colpi di comunicati stampa. In attesa che nelle sedi istituzionali arrivino le carte relative al progetto e all’investimento e su quello si dibatta.
(foto generica d’archivio di un allevamento avicolo)