Perugia

Allergica a fertilizzanti e antiparassitari, giusto vietarne l’uso

Legittimo il provvedimento con cui il sindaco Romizi aveva limitato l’utilizzo di fertilizzanti, antiparassitari ed altri prodotti chimici da parte di una nota azienda agraria perugina perché in prossimità dei terreni da questa coltivati vive una donna affetta da Mcs, una patologia che provoca ipersensibilità ai prodotti chimici utilizzati in agricoltura. Questa la decisione del Tar dell’Umbria di fronte al ricorso presentato dall’azienda agraria che riteneva l’ordinanza del sindaco (la n. 1043 del 21 luglio 2017) illegittima e dannosa per la propria attività.

Della vicenda si era occupato anche il Consiglio comunale che, lo scorso marzo aveva respinto un ordine del giorno del consigliere Camicia, che aveva contestato la legittimità dell’ordinanza del sindaco e ne aveva chiesto il ritiro. In occasione del dibattito consiliare il consigliere Antonio Tracchegiani aveva invece segnalato la doverosità del provvedimento emesso dal sindaco in una situazione nella quale  veniva in rilievo il bene primario della salute dei cittadini, la cui protezione spetta anche al Sindaco in casi di particolare gravità ed urgenza.

Il Tar Umbria, con la sentenza n. 559/2018, ha confermato la legittimità dell’operato dell’amministrazione comunale sottolineando come, a seguito di una accurata ed adeguata istruttoria, è stato emesso un provvedimento che ha fronteggiato una situazione di emergenza rilevando come “nella fattispecie il bene tutelato è quello della salute, ovvero un bene di rango costituzionale così alto che il legislatore – nel conferire al sindaco il sopra descritto potere – non può che aver attribuito rilevanza anche alla salute del singolo”.

La sentenza ha fatto tirare un sospiro di sollievo alla paziente interessata dal provvedimento del sindaco, difesa in giudizio dagli avvocati Fabio Amici ed Alarico Mariani Marini, esperti in diritto amministrativo.

Soddisfazione è stata espressa anche dal consigliere Tracchegiani, per il quale la salute dei cittadini può giustificare anche “piccoli sacrifici nell’esercizio delle pur importanti attività economiche ed imprenditoriali della città”.