Incredulità in aula questo pomeriggio quando, durante il ricordo in lacrime del capogruppo Enzo Alleori del compianto Cesare Maiocchi, conosciuto dai più come Cesarino, partigiano, sindacalista e dirigente sportivo, il capogruppo del M5S, Samuele Bonanni, ignaro di essere ripreso dalla telecamera dell’aula ha simulato ripetutamente dei gesti equivoci: da far ipotizzare a un atto intimo (a pensar male), al gesto dei suonatori della zampogna o del putipù (a pensar bene). Inopportuni, fuori luogo e contesto in entrambi i casi.
Una caduta di stile che fa pendant con altre intemperanze a cui ormai alcuni esponenti di giunta e maggioranza hanno abituato l’Aula e gli stessi malcapitati internauti che meriterebbero più rispetto.
E che alcuni di coloro che seguivano lo streaming hanno segnalato alla redazione (sui social girano dal pomeriggio dei brevi video sull’accaduto).
Ma ricostruiamo la vicenda. A discutere la mozione, votata all’unanimità, per l’intitolazione del campo sportivo di San Nicolò a 10 anni dalla scomparsa di Cesare Maiocchi è stato il capogruppo Enzo Alleori che a stento ha trattenuto le lacrime ricordando il caro amico, uno degli spoletini che hanno davvero fatto “dal basso” la storia della città: da giovane partigiano in difesa della democrazia, da sindacalista in difesa dei lavoratori, da dirigente sportivo quando fondò la gloriosa Stella Rossa, squadra di calcio che rappresentò per centinaia di giovanissimi l’occasione di calcare il campo da calcio.
Nel 2000 la Giunta Brunini lo volle “Sindaco per un giorno”, per gli alti meriti in favore della cittadinanza. “Erano gli anni di Cesarini di Fiorelli, Zengoni, Durastanti, Rosina, per citarne alcuni tra quanti si operavano per il territorio. Maiocchi si prodigava a mettere a posto anche le scarpe dei giovani che non erano abbienti, a volte aiutato dal calzolaio Massimino. Si facevano sacrifici ma si creavano amicizie incredibili, momento di sport sano e serenità” ha ricordato il consigliere civico.
Alleori si spinge oltre: racconta i primi anni dell’infanzia passati insieme nel casale che condividevano in condizioni di povertà “ma dove i valori erano forti”, le imprese di Cesarini nella vita e quella voglia di non dimenticare le (nobili) origini contadine. “Facevamo le feste , per mantenere le tradizioni folkloristiche, suonava alle feste di paese nel complesso La Bufera con il suo ciufolo, uno strumento rudimentale con cui raccontare le storie della città”
Nonostante le lacrime del collega, al termine “ciufolo” (o zufolo, che nulla c’entra con la zampogna o la cupa cupa) il grillino parte con un gesto facilmente equivocabile, nonostante il compagno di banco Morganti provi con il gomito a far smettere la sceneggiata. E Bonanni alza la mano per chiedere scusa. Ma appena si accorge di essere stato ripreso dalla telecamera, che è in diretta streaming, anziché fermarsi, riprende lo show cercando, maldestramente, di coinvolgere i consiglieri e le consigliere che gli sono seduti accanto. Con scarsi risultati. Qualcuno abbozza un sorriso ma è evidente l’imbarazzo per una uscita in un momento così ricco di pathos (Alleori sarà costretto a interrompere l’intervento tre volte per la commozione).
Solo il diretto interessato sa cosa volesse simulare. Ci si augura uno strumento, non fosse che proprio la seduta odierna si era aperta con la dura presa di posizione della Vice presidente Maura Coltorti, seguita a ruota dal Sindaco, che hanno voluto condannare i recenti comportamenti “sessisti tenuti dal sindaco di Terni Bandecchi”.
All’articolo di cui sopra, giunge in redazione una nota del consigliere Samuele Bonanni che pubblichiamo integralmente:
“In merito all’articolo “Alleori ricorda in lacrime Cesarino, capogruppo M5S simula…la zampogna Video” pubblicato sul vostro sito il 25/01/2024 a firma di Carlo Ceraso, mi trovo costretto a rispondere alle ipotesi errate riportare sullo stesso.
Come si evince dalla diretta streaming del Consiglio, il Consigliere Alleori, durante il suo emozionato intervento, ricorda il complessino “La Bufera” dove Cesare Maiocchi suonava. Lo stesso Consigliere prima di tutti imitava il gesto incriminato atto a suonare lo strumento di riferimento.Stesso movimento è stato poi immediatamente ripreso da me e dalla Consigliera Maso perché le stavo spiegando di che strumento si trattava, visto che lei non ne era a conoscenza. Una volta poi ricordato della diretta video, ho di nuovo interloquito con la Consigliera Maso, e poi con il Consigliere Lucentini, per stigmatizzare il fatto di essere stati ripresi dalla telecamera.
Per inciso: come erroneamente riportato nel vostro articolo, il Consigliere Morganti non era intento a farmi smettere proprio perché, a differenza vostra, non ha ritenuto che quel gesto fosse una sceneggiata o che avesse fini offensivi e fuori luogo. Il mio immediato chiedere scusa verso di lui e poi i banchi della Presidenza erano per non aver rispettato il doveroso silenzio. Ecco, di questo posso si scusarmi, ma non delle vostre fantasiose ipotesi.
Perché mi dispiace vedere che dalla vostra testata online si sia arrivati a dare addirittura tutto questo spazio ad una faccenda che di incredulità ha solo il fatto che lo scrivente Ceraso poteva benissimo contattarmi per avere tutte le delucidazioni del caso. E provare a mettere in relazione questa vicenda con le frasi sessiste di Bandecchi offende me, la mia storia politica ed il mio lavoro decennale nel sociale.
Ricordo tra l’altro che le frasi sessiste del Sindaco di Terni sono state lette e condannate dal sottoscritto in diretta durante la seduta del Consiglio Comunale di lunedì 22 gennaio 2024.Anche di quel momento c’è il video, bastava facilmente cercarlo.
Samuele Bonanni”