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“Alle Poste solo se necessario”: ecco quando è reato

Troppa gente si reca alle Poste e senza morivi urgenti. E’ quanto denunciano i sindacati regionali di categoria SLC CGIL, SLP CISL, UIL POSTE, FAILP CISAL, CONFSAL COM.NI, FNC UGL COM.NI. “Nonostante i divieti imposti dal recente decreto legge, volti a contenere la diffusione dell’epidemia di Coronavirus – scrivono – rileviamo un costante afflusso della clientela presso gli sportelli degli Uffici Postali che al momento restano aperti al pubblico”.

Si rischia multa e denuncia

In moltissimi casi tale afflusso di clienti è motivato dallo svolgimento di attività e operazioni che nulla hanno a che fare con il carattere di urgenza e inderogabilità previsti dal decreto governativo come valide motivazioni di uscita dal proprio domicilio. E pertanto, si tratta di violazioni di legge, punibili con multa di 206 euro e denuncia penale.

Il decreto che permette “gli spostamenti solo se motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero per motivi di salute”.

A Città di Castello sono state comminate sanzioni per chi si recava alle Poste senza necessità.

Un appello simile a quello dei lavoratori delle poste era stato fatto nei giorni scorsi dai sindacati del settore bancario e assicurativo e delle agenzie di riscossione.

Quando è reato e quando si può andare

Ad esempio, ci si può recare allo sportello per ritirare la pensione se non si possiede il bancoposta. Possono essere ritirate raccomandate o altra corrispondenza in giacenza presso gli uffici se hanno carattere di urgenza. Si possono spedire corrispondenza e pacchi urgenti. E’ invece vietato pagare bollette che hanno una scadenza non prossima (praticamente tutte considerando che la tempistica è stata differita un po’ da tutti gli operatori, pubblici e privati, che erogano servizi). Non ci si può recare agli sportelli postali per avere informazioni su prodotti finanziari.

E comunque, nel dubbio, meglio telefonare prima all’ufficio postale per capire se il servizio richiesto può essere rimandato o soddisfatto online.

Le persone anziane e gli uffici chiusi

Ovviamente le persone anziane, che più difficilmente riescono ad attivare servizi online, riscontrano maggiori difficoltà. Ma si tratta anche delle persone più vulnerabili di fronte al rischio di contagio da Coronavirus. E Per questo devono limitare gli spostamenti.

Proprio per venire incontro alle loro esigenze i sindaci dell’Umbria hanno scritto a Poste Italiane chiedendo la riapertura degli uffici chiusi, soprattutto nei piccoli centri.

Le indicazioni dei sindacati

Ecco le indicazioni delle segreterie regionali di SLC CGIL, SLP CISL, UIL POSTE, FAILP CISAL, CONFSAL COM.NI, FNC UGL COM.NI ai cittadini per limitare l’accesso agli uffici postali:

  • EVITARE DI ANDARE AGLI SPORTELLI per operazioni NON STRETTAMENTE INDISPENSABILI;
  • USARE, SE POSSEDUTE, LE CARTE (Bancoposta, Carta libretto, Postepay) per tutte le operazioni di prelevamento e consultazione del conto corrente, del libretto o della Postepay;
  • USARE INTERNET BANKING per effettuare bonifici, pagamenti, ecc.;
  • TELEFONARE O MANDARE UNA EMAIL per avere delle informazioni che non necessitano della presenza fisica allo sportello.