La dispersione scolastica riguarda in maniera marginale l’Umbria rispetto alle altre regioni italiane ma va, comunque, analizzata per capire le ragioni del fenomeno e studiare le modalità per prevenirla.
Se ne è parlato a Foligno, alla sala video dell’Auditorium San Domenico, nel corso di un incontro promosso dal servizio Informagiovani del Comune di Foligno, presenti alcuni soggetti di formazione (.Form e Cnos-Fap).
L’assessore Paola De Bonis ha ricordato alcune questioni che possono in qualche modo determinare l’allontanamento dalla scuola come l’alternanza scuola-lavoro “che non è sempre un’esperienza positiva” o “lo spauracchio della prova Invalsi perché magari non si hanno le competenze adeguate”.
Per il servizio Informagiovani sono intervenute Romina Menichelli e Emanuela Raggi. E’ stato ricordato che nel termine dispersione scolastica si comprendono diverse sfaccettature del fenomeno, dall’evasione scolastica (in questo caso sono i genitori che non rispettano l’obbligo di mandare i figli fino a 16 anni) all’abbandono scolastico, frutto spesso di un insuccesso.
E’ emerso dall’incontro che si può fare di più sul fronte dell’orientamento scolastico, alla fine della terza media, perché molti ragazzi cambiano istituto sin dal primo anno forse perché hanno sbagliato scelta oppure sono stati indirizzati dai genitori senza essere convinti di questa opzione.
Si è parlato anche delle possibilità dei ragazzi di proseguire nel loro percorso di istruzione anche attraverso corsi biennali in enti di formazione accreditati dalla Regione. Nei prossimi mesi verranno promossi incontri direttamente nelle scuole per approfondire il fenomeno.