Foligno

Allarme pozzi inquinati, scattano nuovi divieti di utilizzo

Torna l’allarme pozzi inquinati in una larga parte della pianura folignate. Anni fa esplose il caso di inquinamento da tetracloroetilene ed il sindaco di Foligno vietò l’utilizzo di acqua in gran parte della prima periferia e in numerose frazioni, sollevando la protesta popolare, specialmente nelle zone di campagna dove si trovano coltivazioni ed è ancora in uso ‘fare l’orto’.

Ma proprio nei giorni scorsi, anche a seguito di una segnalazione specifica del Wwf, che aveva puntato l’attenzione sulle acque di un pozzo che sgorgava dalle tubazioni di un giardino privato nei pressi dell’ex cantiere iniezioni legnami, è scattato di nuovo l’allarme.

Tali acque infatti, evidenziava il Wwf, erano “fortemente colorate di rosso ed emanavano un pungente odore di solventi ed idrocarburi”. L’amministrazione comunale, dal canto suo, ha ordinato all’Arpa di effettuare prelievi nella zona circostante, interessando un vasto raggio. Emerge così che ora il divieto di utilizzo riguarda anche: via Intermezzi, via Roma, via Palermo, via Fulginia, via Pietro Gori, via Trento in quanto”le acque di falda risultano contaminate per il superamento delle concentrazione della Soglia di Contaminazione”. Insomma, le concentrazioni di elementi inquinanti risultano essere superiori ai minimi fissati dalla legge.

Sarà quindi vietato ogni tipo di utilizzo dell’acqua dai pozzi, relativamente alla filiera alimentare, per la contaminazione delle acque di falda idrica da sostanze organoalogenate. L’acqua dei pozzi potrà essere utilizzata per finalità industriali ed artigianali, ma non per innaffiare gli orti o i campi, oppure – ad esempio – lavare i macchinari di un frantoio.

Dal 2012 quando scattarono i primi provvedimenti, sono state bonificate la zona di via Piave e via Cave Ardeatine, mentre la Provincia di Perugia ha individuato, in un paio di casi, i responsabili che ora dovranno bonificare.

Resta comunque la contaminazione per la fascia San Giovanni Profiamma – parte destra del fiume Topino, periferia nord – Paciana, comprese Sterpete e il Santo Pietro.