Gli 8 Comuni dell’Altotevere fanno squadra con Regione, Usl Umbria 1 e privato sociale per contrastare la ludopatia, che registra un impatto superiore alla media regionale, con una stima di circa 1.600 persone con problemi economici, familiari e psicologici causati da questa specifica patologia.
Rispetto alla cifra di 1 miliardo 32 milioni e 209.582,26 euro giocata d’azzardo legalmente in Umbria nel 2019 secondo l’ultima indagine del Centro Regionale Salute Globale dell’Umbria, nell’area altotiberina (tra macchine da gioco elettroniche, videolotterie e lotterie istantanee) sono stati infatti spesi 104 milioni e 72.668 euro, pari al 10% del reddito annuale della zona – più del dato medio umbro pari all’8,64% del reddito annuale regionale – con 1.170 euro annui in media di giocate pro capite, che presenta picchi superiori al valore medio di Altotevere e Umbria nei Comuni di Città di Castello e San Giustino.
Impressionanti i dati numerici: a Città di Castello nel 2019 sono stati giocati 61 milioni 270.156,92 euro, circa l’11% del reddito tifernate, con un dato delle giocate pro capite maggiore di quello regionale, a Umbertide sono stati giocati 20 milioni 922.613 euro, circa il 10% del reddito, mentre a San Giustino sono stati giocati 17 milioni 814.624 euro, circa l’11% del reddito.
La risposta sinergica che metteranno in campo le istituzioni pubbliche, con il Servizio per il Trattamento del Disturbo da Gioco d’Azzardo (DGA) del Distretto Altotevere dell’Usl Umbria 1 in prima linea, passa attraverso il nuovo centro di riferimento regionale per il trattamento della ludopatia aperto in via del Campo, nel cuore di Città di Castello, e una campagna di sensibilizzazione e prevenzione del gioco d’azzardo patologico strutturata su 6 incontri nel territorio rivolti agli over 65 anni. Con il contributo di Arcat Umbria e Unitre tifernate, l’obiettivo sarà contrastare la ludopatia in una fascia di popolazione a rischio, ma anche a stabilire un ponte intergenerazionale verso i giovani, con i nonni nelle vesti di “influencer” pronti a dispensare consigli indispensabili ai nipoti.
“Il disturbo da gioco d’azzardo è oramai diventato un fenomeno dilagante, che non si è fermato neanche con il lockdown, durante il quale ha soltanto cambiato modalità, andando verso lo sviluppo del gioco online”, ha ammonito l’assessore alle Politiche Sociali di Città di Castello Benedetta Calagreti, che insieme al sindaco di Citerna Enea Paladino e all’assessore alle Politiche Sociali di San Giustino Andrea Guerrieri, hanno sottolineato “l’importante collaborazione che si sta portando avanti in Altotevere tra gli 8 Comuni della vallata per contrastare di questa piaga”.
Il centro tifernate per il trattamento del disturbo da gioco d’azzardo si inserisce nella rete dei centri di riferimento regionale, che comprende Perugia, Foligno e Terni. Il territorio di riferimento è quello dei Comuni della Zona Sociale 1 (Altotevere) e 7 (Alto Chiascio). Il servizio ha un’equipe di operatori – Cristina Mariucci, assistente sociale, Lucia Cecci, psicologa, e Monia Tanci, infermiera-counselor – con competenze ed esperienze specifiche nel trattamento del disturbo da gioco d’azzardo. L’attività viene svolta dal lunedì al venerdì – tutti i giorni dalle ore 8 alle 14, il lunedì e giovedì dalle 8 alle 17.30 – con accesso senza impegnativa medica, contattando i numeri 075.8932980 – 075.8932981.
Arcat Umbria e Università della terza età di Città di Castello si faranno carico Per quanto riguarda la campagna di sensibilizzazione sul territorio Arcat Umbria organizza 4 eventi a San Giustino – il primo in programma mercoledì 13 dicembre (ore 18) al cinema teatro Astra in via Citernese Aretina 1 – , Umbertide, Citerna, Pietralunga; Unitre terrà invece altri due eventi nel Comune di Città di Castello.