E' partita in diverse città della provincia di Perugia la raccolta di firme di Confcommercio Umbria, che secondo l'associazione di categoria ha già raccolto il sostegno di 2500 imprenditori umbri, per lanciare un grido di allarme sulla sconcertante situazione economica della regione.
“Sono già oltre 2 mila e 500 gli imprenditori che hanno aderito, con la loro firma, all’iniziativa di protesta contro le scelte del governo e per la ripresa dell’economia organizzata da Confcommercio dell’Umbria, che terminerà il prossimo 20 maggio”, ha riferito l'associazione di categoria, secondo cui sono tanti “anche i cittadini che in questi giorni stanno affollando i gazebo allestiti da Confcommercio in dodici città umbre, a cominciare da Perugia (il gazebo è in via Mazzini, fino a sabato 12 maggio), per esprimere il proprio malessere e la propria preoccupazione per il futuro”.
“Le testimonianze che in questi giorni stiamo raccogliendo in tutte le città dell’Umbria – dice Aldo Amoni, presidente Confcommercio Umbria – cominciano a definire un quadro a dir poco allarmante. Gli imprenditori sono veramente esasperati: il peso degli oneri e gli ostacoli che trovano ogni giorno sul loro cammino stanno minando alla radice la voglia e la passione di fare impresa. Alle difficoltà economiche prodotte dalla crisi e da un mercato interno che langue, si aggiunge questo elemento di incertezza, sfiducia e pessimismo, di cui chi ci governa, a tutti i livelli, si deve fare carico al più presto. Prima che tante piccole imprese, che costituiscono l’ossatura della nostra economia, siano costrette a chiudere. Quello che vogliamo testimoniare, anche con la nostra iniziativa, è che il problema economico di tanti sta diventando un problema sociale di tutti”.
Crisi al consumo e al credito – Confcommercio lamenta la stagnazione dei consumi e la contrazione del credito, che rappresentano una morsa al cui interno ci sono le imprese. “L'indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) segnala a marzo una riduzione dell'1,3% in termini tendenziali. Per quanto riguarda i singoli settori, sono risultati in ulteriore ridimensionamento, a marzo 2012, i consumi di abbigliamento e calzature (-3,6%), quelli per i beni e servizi per la casa (-2,8%) e quelli per l'alimentazione, le bevande ed i tabacchi (-1,7%). Il raffreddamento del credito, lamentato dal mondo delle imprese, viene certificato oggi dalla Banca d'Italia nell'analisi sui bilanci bancari. In marzo sono stati erogati 10,8 miliardi in meno rispetto a febbraio. In sintesi: prestiti alle aziende fermi e frenata per quelli alle famiglie”, ha riferito l'associazione.
“In una situazione come questa – conclude Amoni – le imprese sono più che disponibili a condividere la nostra battaglia e dicono: Basta a nuove tasse per imprese e cittadini, a privilegi, sprechi e inefficienze. Chiedono politiche per lo sviluppo, per il rilancio dei consumi, dell’economia e del lavoro”.
Fino al termine della mobilitazione (20 maggio), personale Confcommercio visiterà le imprese, alle quali si chiederà di condividere le dieci richieste (sul sito, www.confcommercio.pg.it) che saranno presentate, insieme a molte altre strutture territoriali dell'organizzazione (Torino, Pordenone, Genova, Pesaro..) ai ministri del Governo che Confcommercio incontrerà a fine maggio a Roma.
Oggi il gazebo Confcommercio sarà anche a Bastia, Spoleto, Foligno. Nella mattinata di sabato 12 maggio un gazebo Confcommercio sarà posizionato anche a Pian di Massiano, in occasione del mercato settimanale, a Foligno, Spoleto e Todi. Domenica 13 maggio, ancora a Todi e a Foligno. A Terni, dal 18 al 20 maggio.