Foligno

L’allarme della Cgil: “Foligno sempre più insicura”

Incredibile ma vero, in queste ultime due settimane abbiamo dovuto registrare ben 14 scippi e una rapina all’edicola sita in via Mameli, nella zona di Prato Smeraldo. Questi sono i dati preoccupanti di questi giorni, che ci dicono, che nonostante la pandemia e l’emergenza Covid, è emersa un’altra priorità per Foligno, che si chiama sicurezza”. Ad affermarlo in una nota congiunta sono Angelo Scatena, responsabile della Camera del Lavoro di Foligno, e Mario Bravi, segretario provinciale dello Spi Cgil, il sindacato delle pensionate e dei pensionati.


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“I cittadini si sentono indifesi”

I cittadini di questa nostra realtà si sentono sempre più indifesi – affermano Scatena e Bravi – di fronte a questa situazione, emerge la sostanziale passività dell’amministrazione comunale. E pensare, che era una dei punti fondamentali del programma del sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini. Caro Sindaco, le parole non bastano più”.

“Gli anziani i più colpiti”

Tra l’altro – proseguono i due sindacalisti – le persone più colpite da questa recrudescenza delittuosa sono le più fragili, le più anziane, come la titolare dell’edicola di Prato Smeraldo. E allora per passare dalle parole ai fatti, serve dotare la città, nei punti più delicati e sensibili di telecamere funzionanti, telecamere che siano collegate alle stazioni operative dei Carabinieri e della Polizia di Stato, come più volte (inascoltato) ha sottolineato il sindacato di polizia, Silp Cgil. Questa misura è urgente e necessaria e non possiamo più perdere altro tempo”.

L’invito al confronto

Infine, la Cgil rinnova l’invito “finora inascoltato” ad aprire “un confronto costruttivo con tutte le forze sociali sul futuro economico e occupazionale della città”. “Il capitolo dei confronti mancati si allunga sempre di più – concludono Bravi e Scatena – dal bilancio alla sanità, ai progetti per contrastare la crisi e ora si aggiunge anche la questione sicurezza. Un dato dovrebbe essere certo, ci dispiace che ancora non sia stato colto, la terza città dell’Umbria non si amministra veramente, senza confronto e senza dialogo. Speriamo che questo grido venga questa volta raccolto”.