Sono gli uomini del dottor Marco Colurci, dirigente della Digos di Terni, a indagare sul falso pacco bomba che questa mattina è stato depositato al secondo piano degli uffici comunali di Palazzo Spada. Mentre il pm Tullio Cicoria, ha aperto un fascicolo di inchiesta per procurato allarme e interruzione di pubblico servizio, gli agenti della Polizia di Stato, oltre alle testimonianze dirette raccolte in loco, hanno acquisito le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza poste in più luoghi intorno al palazzo comunale per cercare di risalire al responsabile o ai responsabili del gesto intimidatorio.
Le indagini proseguono a tutto campo e non è esclusa nessuna pista; dal gesto isolato di un megalomane esaltato, a un atto intimidatorio rivolto presumibilmente contro uno degli impiegati degli uffici comunali dell’avvocatura, fino a una possibile azione predisposta da un gruppo.
Il finto ordigno costruito su una scatola di scarpe vuota, si è presentato agli artificieri di Roma come semplice, ma ben assemblato, comunque privo di potenziale esplosivo: tanto basta per destare negli occhi di un cittadino comune paura e allarme.
Sul caso è intervenuto, nel pomeriggio di oggi, il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, che, nel tentativo di rassicurare i cittadini sulla vicenda, ha comunque riscaldato gli animi del M5S, che si è sentito chiamato in causa dalle parole del primo cittadino: “Non voglio enfatizzare il caso – dichiara il sindaco Leopoldo Di Girolamo – ma la scatola con alcuni materiali dentro, tesa a rappresentare un ordigno, non va nemmeno sottovalutata.
Nel Paese c’è un clima di polemica esasperata e di divisione, un clima che si riversa anche sulle istituzioni locali, che sono la prima interfaccia dei cittadini, e che sono chiamate a rispondere anche su temi di non loro competenza.
Venendo ad oggi: procurare allarme, paralizzare, anche se per un lasso di tempo non esteso, l’attività dell’Ente, vuol dire non avere alcun rispetto per il Comune che, in quanto istituzione, è un pezzo dello Stato e il bene fondamentale della città. Respingiamo con forza ogni messaggio che lasci intendere percorsi alternativi al confronto democratico o alla risoluzione di qualsivoglia problema nelle sedi dovute, che evochi l’utilizzo di elementi che sono lontanissimi da ogni forma di convivenza civile.
Mi auguro che l’episodio di oggi serva a far riflettere tutti noi sulla necessità di non alimentare ulteriori tensioni e delegittimazioni che, seppur involontariamente, possono creare ambienti e contesti nei quali trovino nutrimento possibili percezioni distorte”.
Alla dichiarazione ha risposto il M5S che, dopo aver espresso solidarietà ai dipendenti comunali e aver ringraziato le forze dell’ordine per il pronto intervento respinge al miettente le parole di Di Girolamo: “Le istituzioni democraticamente elette rappresentano la nostra comunità e la violenza in qualsiasi forma, concreta o paventata, deve essere contrastata ad ogni costo. Un gesto che è uno schiaffo alla città di Terni che per colpa delle bombe ha perso troppi figli nel corso della sua storia.
Riteniamo le parole di Di Girolamo irresponsabili e inaccettabili, vergognosamente allusive al ruolo inflessibile svolto dall’opposizione nel corso di questi tre anni. L’aria avvelenata a cui si riferisce forse è quella carica di cromo e nichel che respirano buona parte dei cittadini ternani. Collegare anche solo lontanamente l’attività democratica di controllo, denuncia delle illegalità, informazione dell’opinione pubblica con il posizionamento di un falso pacco bomba è improprio dell’Istituzione che esso rappresenta e che sempre di più sta delegittimando con simili esternazioni”.