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Allarme acqua inquinata, Procura cerca il colpevole – Aperta inchiesta, indagini ai Carabinieri di Spoleto – AGGIORNAMENTI: si torna alla normalità

Aggiornamento h 14.24 – Il cloro è stato efficace. E' quanto comunica la Asl3 dopo i risultati di laboratorio sui prelievi effettuati nella giornata di ieri che dimostrebbero l'assenza di batteri su buona parte della rete idrica contaminata, anche se rimane critica la situazione a Ocenelli. Leggiamo la nota: “gli esami eseguiti sui prelievi effettuati nella zona interessata ieri mattina, 17 Ottobre – dice il dottor Franco Santocchia, direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl n. 3 dell’Umbria – permettono di affermare che la situazione è nettamente migliorata tanto che i livelli di contaminazione si registrano ancora solo in una delle zone dell’ordinanza sindacale, la località Ocenelli. Tale dato è spiegabile con il fatto che si tratta della zona più estrema della rete idrica interessata dall’inquinamento dove più tardi arriva l’effetto della disinfezione con cloro operata dalla VUS. A seguito di ciò già questa mattina si è proceduto a ripetere in controlli in località Ocenelli e, a scopo cautelativo, in altri punti della zona interessata nei giorni scorsi dalla contaminazione. L’esito delle analisi su tali prelievi e su quelli eseguiti in altre zone del Comune di Spoleto – ha concluso il dottor Santocchia – saranno comunicati dal laboratorio ARPA domani mattina e pertanto riteniamo opportuno attendere tali dati per sciogliere ogni riserva sulla potabilità dell’acqua”.

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La procura della repubblica di Spoleto ha aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità in merito all’inquinamento delle falde acquifere che ha procurato decine di intossicazioni fra la popolazione di quindici frazioni del comprensorio, quelle della cosidetta Alta Marroggia. L’inchiesta per il momento è contro ignoti ma l’ipotesi di accusa è pesantissima: avvelenamento colposo delle acque. Recita l’articolo 439 del codice penale: “Chiunque avvelena acque o sostanze destinate all’alimentazione, prima che siano attinte o distribuite per il consumo, è punito con la reclusione non inferiore a quindici anni”. Il procuratore capo Gianfranco Riggio (nella foto) ha affidato le indagini al Nucleo operativo dei carabinieri del tenente Giulia Maggi che da ieri pomeriggio hanno avviate le ricerche per tentare di risalire ai responsabili. Una operazione delicata quanto difficile, quella avviata dagli inquirenti. Intanto per la giornata di oggi è atteso il referto delle analisi delle acque prelevate ieri su tutta la rete idrica comunale. All’esito degli accertamenti clinico sanitari è appesa l’ordinanza del sindaco di Spoleto che da lunedì ha imposto il divieto di usufruire dell’acqua potabile nelle frazioni dell’Alta Marroggia.

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