Categorie: Economia & Lavoro Foligno

ALLA SEZIONE DI FOLIGNO DI CONFINDUSTRIA TAVOLA ROTONDA SU BANCHE E IMPRESE

Organizzato dalla sezione di Foligno di Confindustria Perugia, si è tenuto ieri pomeriggio a Palazzo Varini, a Foligno, il seminario-tavola rotonda dedicato ai rapporti tra banca e impresa in un momento particolarmente delicato dell'economia mondiale. L'incontro ha rappresentato un momento di riflessione con gli imprenditori umbri per affrontare i temi legati aimeccanismi che hanno portato a quella che viene definita la più pesante crisi economico-finanziaria dal dopoguerra. Gli interventi dei relatori presenti sono stati utili ad individuare possibili strategie per poterne uscire già nel corso del 2011.

A introdurre i lavori è stato il presidente della sezione di Foligno Giuseppe Metelli, che ha spiegato come ormai è divenuta sempre più pressante l'esigenza di trovare nuovi canali di confronto con le banche, al di là del semplice rating, che permettano di valutare e conoscere meglio le imprese, le loro dinamiche di sviluppo e l'impatto sull'economia locale. Il presidente del sindacato dei servizi innovativi e tecnologici di Confindustria Umbria Sergio Cimino, ha invece spiegato che il convegno si inserisce nel contesto delle iniziative atte a favorire una più efficace presenza delle imprese del comparto dei servizi nello sviluppo del territorio.

Iulo Maracchia, consulente d'impresa e consigliere della sezione di Foligno di Confindustria, ha presentato alcune “istantanee” dello stato dell'economia umbra in tempo di crisi. In particolare è stato evidenziato come, dall'analisi dei principali indicatori macro-economici, l'Umbria mostri segnali di arretramento preoccupanti sia in termini di PIL che di occupazione e produttività del lavoro. Anche nei confronti della media nazionale e dell'area di riferimento TUM (Toscana Umbria Marche) appare, dai dati ISTAT, un quadro poco confortante, soprattutto per l'industria in senso stretto e per settore delle costruzioni in particolare. Tuttavia si cominciano a intravedere alcuni timidi segnali di ripresa, tutti ancora da confermare. Maracchia ha poi continuato il suo intervento soffermandosi sul contesto economico-territoriale pre-esistente nel quale si è inserito il “virus della crisi” macro-economica cominciato con il crack finanziario della Lehman Brothers nella metà di settembre del 2008. Infine ha individuato una exit-strategy dalla crisi che “deve passare – ha detto – da tre punti prioritari: la consapevolezza che non si tratta solo di una recessione momentanea ma di una crisi strutturale interna alle PMI che produce una perdita di marginalità e minaccia la sopravvivenza della stessa nel lungo periodo, una rivoluzione culturale che muti profondamente la conduzione attuale dell'impresa per recuperare competitività e la banca e i confidi affinché possano assumere un ruolo strategico, di catalizzatore del cambiamento addossandosi la responsabilità di selezionare i “progetti vincenti” e quelli “convincenti”.

La parola poi è passata a Fabio Bolognini – esperto consulente di finanza, per anni ai vertici di importanti gruppi bancari nazionali e internazionali – il quale ha introdotto il tema della sfida lanciata da banche e imprese per il rilancio dell'economia. Bolognini ha evidenziato come “per costruire un rapporto migliore con il sistema bancario, i piccoli imprenditori devono prima di tutto imparare a conoscere i meccanismi che regolano il funzionamento delle banche: i loroobiettivi commerciali, i sistemi premianti e di concessione del credito. Solo in questo modo possono comprendere i comportamenti delle banche con cui hanno rapporto e gestire attivamente le relazioni. Molti problemi tra banche e PMI hanno origine dal mancato investimento degli imprenditori nel capitale di relazione con il sistema bancario”. “La crisi 2008-2010 – ha continuato Bolognini – ha creato seri problemi alle imprese ma anche al sistema bancario, evidenziati dai grandi numeri di sofferenze (75 miliardi di euro) e delle imprese che hanno richiesto la moratoria (200.000), ma si è anche trasformata in un'opportunità per indurre entrambe le parti a trovare un nuovo punto d'incontro e modificare le basi storiche della relazione. Le banche oggi sono nelle condizioni di prendere decisioni più complesse e le imprese devono aiutarle a farlo con le giuste informazioni. La selettività delle banche nella concessione del credito è destinata ad aumentare nel 2011, così come dobbiamo attenderci un grande numero di ristrutturazioni del debito. Le PMI possono trarre lezioni dalla crisi attuale presentandosi con piani espliciti e credibili, curando la qualità del controllo di gestione, gestendo la liquidità, il capitale circolante e il cashflow con attenzione superiore rispetto ai ricavi e a quanto fatto nel recente passato”.

Il convegno si è concluso con l'apertura del dibattito tra gli imprenditori e lo scambio di opinioni con i relatori.