E’ entrato in funzione in questi giorni nella scuola elementare Matteotti, in via Marie Curie, il nuovo impianto termico maggiormente efficiente dal punto di vista calorico e più rispettoso dell’ambiente. Nell’ambito dei lavori previsti dall’appalto servizio energia integrato affidato dal comune di Terni mediante gara d’appalto europea alla Siram, è stata sostituita la centrale termica alimentata ad olio combustibile con un innovativo impianto di produzione calore alimentato a biomassa di origine agroforestale (cippato a base legnosa di filiera corta, scarti di falegnameria) con potenza nominale pari a 300 kW. L’investimento ammonta a quasi 150 mila euro per una centrale termica, realizzata con materiali ed apparecchiature di altissima qualità, che consente all’impianto di raggiungere un rendimento globale annuo pari all’84%, con un miglioramento del 23% rispetto alla situazione preesistente. La presenza di una sottocentrale ad accumulo permette di ridurre la frequenza delle accensioni del generatore ottenendo la riduzione dello stress termico della caldaia e quindi una maggiore durata dell’impianto. “L’opera – dichiara l’assessore ai Lavori Pubblici Silvano Ricci – è una esperienza pilota, particolarmente significativa in campo ambientale. La riduzione dell’uso di combustibile di origine fossile mediante utilizzo di prodotti di scarto ottenuti dal taglio dei boschi o di colture agroforestali dedicate prevede un azzeramento di emissioni in atmosfera di CO2. Le biomasse rientrano fra le fonti rinnovabili in quanto la CO2 emessa per la produzione di energia non rappresenta un incremento dell’anidride carbonica presente nell’ambiente, ma è la medesima che le piante hanno prima assorbito per svilupparsi e che alla morte di esse tornerebbe nell’atmosfera attraverso i normali processi degradativi. Sostanzialmente queste emissioni rientrano nel normale ciclo del carbonio e sono in equilibrio fra CO2 emessa e assorbita”. “Sensibili inoltre – conclude Ricci – i risparmi economici gestionali in quanto la spesa futura per il nuovo tipo di combustibile ammonterà a 4 mila euro all’anno in luogo dei precedenti 10 mila euro”.