Si è parlato di Css, di buone pratiche di riuso e riciclo, ma soprattutto è stato presentato il modello di gestione rifiuti “Contarina”, tutto questo a “Verso la società del Riciclo”, evento promosso dal Coordinamento Regionale Rifiuti Zero dell’Umbria.
Un intera giornata orientata verso l’obiettivo “Rifiuti Zero” quella di sabato 4 ottobre, a partire dalla mattina con il laboratorio di riciclo con i bambini dell’Istituto Omnicomprensivo “Bernardino di Betto” di Perugia, che attraverso un percorso interattivo hanno imparato a conoscere i rifiuti e soprattutto a differenziarli.
“Verso la società del Riciclo” è entrata nel vivo con il convegno “Il modello Contarina per la raccolta differenziata: un territorio di 1300 Kmq, 554.000 abitanti e una raccolta superiore all’80%”, dove Pietro Piva, responsabile della divisione commerciale di Contarina Spa ha illustrato ai presenti la gestione omogenea dei rifiuti che la sua società applica in circa 50 comuni della provincia di Treviso. In quest’area, ad alta densità abitativa e di attività economica, la raccolta differenziata ha raggiunto una media altissima, quasi l’85% nel 2013 (dati ufficiali Contarina), mentre la media italiana si attesta al 39.9% (Ispra dati 2013). Allo stesso tempo la produzione di rifiuto non riciclabile per abitante è stata ridotta a 53 kg nel 2013 (dati ufficiali Contarina), contro una media nazionale di 303 kg (dati Ispra 2013).
Questi risultati di eccellenza a livello italiano ed europeo sono stati raggiunti mantenendo le tariffe contenute: una famiglia paga in media 178 euro l’anno, la media nazionale è di 245,62 euro l’anno (dati Greenbook 2014, Fondazione Utilitatis). «La tariffa applicata – ha spiegato Piva – si compone di una quota fissa, calcolata in base al numero dei componenti del nucleo familiare, e da una quota variabile calcolata in base agli svuotamenti dei rifiuti effettuati. Esistono poi tariffe speciali per le famiglie con bambini piccoli e per gli anziani, abbiamo poi anche la “Tariffa 0” per tutti quegli eventi virtuosi. In tutti i 50 comuni – ha sottolineato Piva – dove applichiamo la raccolta differenziata i sindaci hanno sottoscritto una delibera “Triplo zero”, ossia rifiuti 0, sprechi 0 e chilometro 0».
Una realtà quella presentata sabato, molto lontana dalla realtà umbra. «In Umbria si parla di bruciare il Css (combustibili solidi secondari), – ha detto , Marco Montanucci del Comitato umbro “Inceneritori Zero” – ma questo significherebbe bruciare delle materie prime, perché i rifiuti non vanno bruciati, ma vanno differenziati e recuperati per poi essere riciclati. Nella nostra regione, la maggior parte dei rifiuti organici torna in discarica, con il 56% di scarti, contro una media italiana del 7,7%».
Grande interesse ha suscitato “Dai fondi del caffè alle proteine”, il progetto di educazione ambientale promosso dal Centro di Ricerca Rifiuti Zero del Comune di Capannori, con il patrocinio della ASL2 di Lucca, presentato da Antonio di Giovanni, Presidente dell’associazione Rifiuti Zero Firenze, agronomo e membro del Centro di Ricerca Rifiuti Zero di Capannori (LU). Un progetto di ricerca che per quattro mesi ha visto impegnati gli alunni dell’Istituto comprensivo Ilio Michelotti di Capannori, che hanno approfondito le conoscenze sulla coltivazione di funghi commestibili e l’importanza del recupero del fondo di caffè. Basti pesare che più di 100 kg di caffè è la quantità di fondi di caffè recuperato dalle famiglie per produrre il Pleurotus Ostreatus, la terza specie di funghi più commercializzati in Italia. Ad oggi sono tre le aziende in Italia che stanno sperimentando questa ricerca, mentre nel resto del mondo viene spesso utilizzata per progetti umanitari di sostentamento alimentare, come in Sud America e in Africa.
Antonio di Giovanni ha presentato anche la start up Funghi Espresso, nata proprio dal progetto di ricerca e che si basa sul concetto di “blue economy”, il modello di economia circolare dove non esistono rifiuti, ma risorse. «In questo tipo di economia – ha spiegato Di Giovanni – i cicli produttivi sono integrati tra di loro, in modo che lo scarto di un ciclo diventa materia prima per un altro ciclo produttivo».
“Verso la società del riciclo” si è poi spostata in Piazza Italia, ospite della manifestazione “Vai con Bio”, organizzata dall’associazione ”BioUmbria-Art”, il mercato di prodotti biologici e artigianato eco-compatibile, con una mostra dedicata al Coordinamento “Rifiuti Zero” e uno spazio informativo, dove trovare materiale e informazioni sul ciclo dei rifiuti e sulle buone pratiche di riciclo.
“Verso la società del riciclo” ha rappresentato per il Coordinamento Regionale Rifiuti Zero, composto da ben 15 associazioni che operano su tutto il territorio umbro, una tappa importante di un cammino unitario verso obiettivi condivisi in materia di gestione dei rifiuti, nonché occasione per dare il via alla raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare “Rifiuti Zero”.