Alla Chiesa umbra quasi 26 milioni e mezzo di euro dall'8xmille

Alla Chiesa umbra quasi 26 milioni e mezzo di euro dall’8xmille

Redazione

Alla Chiesa umbra quasi 26 milioni e mezzo di euro dall’8xmille

Sab, 12/02/2022 - 13:50

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Oltre 2 milioni in più rispetto al 2019, ecco come sono stati spesi | L'invito di Bassetti a sviluppare la contribuzione diretta

Alla Chiesa umbra quasi 26 milioni e mezzo di euro dall’8xmille. Presentato il “Rendiconto 8xmille delle Diocesi umbre 2020” al 5° Convegno del Sovvenire in Umbria. Esattamente, alle 8 Diocesi umbre sono andati quest’anno 26.322.768,54 (nel 2019 i fondi furono 24.056.003,14). Soldi suddivisi secondo queste voci di spesa: 4.030.829,14 per il culto e la pastorale (formazione, missione, catechesi, esercizio del culto ecc..); 3.835.355,44 per la carità (opera caritative diocesi, parrocchie e altri enti ecclesiastici, distribuzione a single persone); 9.259.334,06 per il sostentamento del clero; 9.197.249,90 per l’edilizia di culto e i beni culturali. 

“Stato e Chiesa – ha commentato il cardinale Gualtiero Bassetti – si sono posti ciascuno, nel proprio ordine, il rapporto di indipendenza e di sovranità in reciproca collaborazione per la promozione dell’uomo e per il bene del Paese”. Ed è una testimonianza concreta “il sistema introdotto dalla riforma del Concordato del 1984”, che “ha dato negli anni frutti abbondanti consentendo alle nostre diocesi di rispondere in modo adeguato ai rinnovati e accresciuti bisogni collegati alla propria missione”.

Alla presentazione sono intervenuti, insieme al cardinale Bassetti, il vescovo di Gubbio mons. Luciano Paolucci Bedini, delegato Ceu per il Sovvenire, il vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve mons. Marco Salvi, presidente della Rete museale ecclesiastica umbra, il direttore nazionale del Sovvenire, dott. Massimo Monzio Compagnoni, e il coordinatore del Sovvenire per l’Umbria, il diacono Giovanni Lolli.

“Particolare attenzione – ha commentato il coordinatore Lolli – viene dato in questo ‘Rendiconto’ all’8xmille destinato alle otto Diocesi umbre alla conservazione e alla tutela dei beni culturali, che ammonta, negli ultimi quattro anni (2017-2020), a circa 10 milioni di euro complessivi. Parte di questi fondi sono stati devoluti alla Rete museale ecclesiastica umbra voluta dalla Ceu e presieduta da mons. Salvi”.

Ambiti di intervento

Soffermandosi sui principali ambiti d’intervento della Chiesa, attraverso i fondi 8xmille, il presidente della Cei ha tenuto ad elencarli, iniziando dal “dignitoso sostentamento e formazione del Clero”, per poi proseguire con la “manutenzione del patrimonio storico artistico”, la “realizzazione di nuovi complessi parrocchiali”, gli “interventi caritativi in Italia e all’estero” e la “multiforme azione di comunicazione, evangelizzazione e catechesi”.

“Sviluppare la contribuzione diretta”

Il cardinale Bassetti ha parlato anche delle “sfide nuove”, che “però si pongono oggi per questo sistema, ad esempio quella di sviluppare la contribuzione diretta dei fedeli attraverso le offerte deducibili, per consentire il mantenimento degli standard di aiuto agli ultimi, anche nei prossimi anni quando si prevede che il gettito dell’8xmille per la Chiesa italiana diminuirà a causa della crisi economica indotta dalla pandemia e soprattutto, purtroppo, da una riduzione di firme”.

I giovani e la Chiesa

“Oggi nella fede, come in ogni altro contesto – ha proseguito Bassetti –, non è più possibile dare alcunché per scontato o confidare negli automatismi tradizionali di socializzazione religiosa. Soprattutto con i giovani non si può presupporre che sviluppino in maniera autonoma il senso di appartenenza alla comunità ecclesiale e di conseguenza si impegnino a sostenere la Chiesa nelle sue attività. Queste cose non le possiamo più dare per scontate e qui mi rivolgo in particolare ai delegati diocesani, ai referenti parrocchiali e agli educatori”.

Maggiori competenze

Rivolgendosi ai partecipanti al 5° Convegno regionale del Sovvenire, il cardinale li ha esortati ad “un lavoro di continua motivazione, crescita in collaborazione e con le figure educative e i responsabili degli itinerari formativi giovanili. Quindi sempre di più sarà necessario acquisire competenze non solo in ambito economico, ma anche educativo per diventare promotori e motivatori di responsabilità ecclesiali”.

Lavoro in sinergia

 “In concomitanza con i Sinodi diocesani – ha evidenziato Bassetti – sarà imprescindibile lavorare in sinergia mettendo in campo tutte le risorse a disposizione e per intraprendere strade nuove che ci portino a confrontarci sempre di più con il nostro prossimo in carne ed ossa anche in questo ambito del sistema economico”.

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