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Alitalia, Baldassarre condannato a due anni per aggiotaggio / La difesa dell'ex candidato a sindaco di Terni, “faremo appello”

La sesta sezione penale del tribunale di Roma, ha condannato oggi l'ex presidente della Consulta Antonio Baldassarre a due anni di reclusione per il reato di manipolazione del mercato in relazione alla fallita scalata ad Alitalia, oltre ad una multa di 300 mila euro, disponendo la sospensione condizionale della pena subordinandola al pagamento del risarcimento delle parti civili. Il pagamento deve avvenire entro i prossimi tre mesi: 100 mila euro alla Consob, 10 mila euro al Condacons e 5 mila euro alla Federconsumatori della Campania. Il tribunale ha disposto per tutti la sospensione temporanea di tutti i coinvolti e condannati nell’inchiesta dai pubblici uffici per un anno e la pubblicazione per estratto della sentenza sull'edizioni on line del Corriere della Sera e del Sole 24 ore.

Baldassarre molto noto a Terni per essersi candidato a sindaco in una tornata amministrativa era stato accusato dalla magistratura nella così detta inchiesta Alitalia. Secondo la procura dall'agosto al dicembre del 2007, avrebbe contribuito attivamente alla creazione di una cordata interessata a rilevare il 49% delle quote di Alitalia, diffondendo al mercato notizie false che potevano aver contribuito ad alterare il titolo azionario e a condizionare le decisione di investitori e risparmiatori. Per l'accusa, quella cordata di aziende altro non era che “un'armata Brancaleone” che raccoglieva un insieme di società “decotte, inattive o addirittura inesistenti”, messe in campo perchè “forse non si voleva che la compagnia di bandiera italiana finisse in mani straniere o perché si voleva turbare quella vendita”.

Per i difensori degli imputati, non ci fu alcuna diffusione di notizie false al mercato circa l'esistenza di una cordata né alcun condizionamento degli orientamenti degli investitori. “Baldassarre – hanno spiegato gli avvocati Marco Franco e Stefano Preziosi – si attivò esclusivamente come consulente legale nell'ambito di un progetto teso all'individuazione di colui che era meritevole di risanare la compagnia aerea e che poteva essere scelto per imbastire una trattativa”. “Siamo molto sorpresi dall'esito di questo giudizio e diciamo sin d'ora che sarà puntualmente presentato appello, confermando il giudizio di insussistenza di ogni ipotesi di reato e convinti del fatto che la sentenza del tribunale sarà riformata”. E' il commento degli avvocati Marco Franco e Stefano Preziosi, difensori di Antonio Baldassarre.