Perugia

Alfredo Chiacchieroni, inventore umbro, presenta una cella fotovoltaica rivoluzionaria

Da oggi il fotovoltaico avrà una nuova vita. E questo grazie alla nuova scoperta dell’inventore umbro Alfredo Chiacchieroni che ha messo a punto una tecnologia molto innovativa, un modulo cioè che riesce a trasformare e utilizzare ogni goccia di energia solare che solitamente va persa nei tradizionali sistemi. Ma oltre alla maggiore efficienza ed efficacia rispetto ai sistemi tradizionali, e sta qui l’innovazione principale, in questo caso bisogna parlare di luce perché è questa ad ampliare enormemente le potenzialità  della tecnologia brevettata.

Insomma, siamo in presenza di una vera e propria rivoluzione scientifica nel campo della termodinamica: così è stata definita la cella fotovoltaica ad energia illuminesciente con caratteristiche molto innovative presentata a Perugia con un evento lunedì 23 aprile presso il Centro Edile per la Sicurezza e la Formazione (Cesf).

L’incontro è stato organizzato per presentare i brevetti depositati in Europa che costituiscono una vera e propria innovazione in campo tecnologico e due applicazioni concrete della utilizzabilità della cella come il Palo auto illuminante e il Sistema di produzione di energia per usi domestici. Ma sono tanti altri i possibili utilizzi e con rendimenti 3-4 volte superiori al classico fotovoltaico e a parità di costi di produzione: dallo spazio all’elettrodomestico, dall’automobile fino all’utilizzo nei centri storici dove i pannelli solari oggi sono vietati. Una rivoluzione anche in campo applicativo quindi, visto che al posto dei tradizionali e ingombranti pannelli fotovoltaici si potranno utilizzare le nuove celle che catturano luce e calore e trasformano tutto in energia senza vincoli di inclinazione e in diverse forme e tipologie di oggetti (persiane, parapetti e terrazze solari, fioriere, ecc…).

Per non parlare dell’utilizzo in Paesi dove le temperature sono molto elevate e i pannelli solari non possono lavorare a dovere: a 45° infatti il fotovoltaico va “in crisi”. Potranno così essere risolti i problemi che oggi si presentano dove i campi fotovoltaici non possono essere installati per il troppo caldo ed anche risolvere i problemi paesaggistici con soluzioni meno invasive e più integrate con i paesaggi locali.

Tutto questo è possibile, infatti, in quanto la cella ideata e brevettata da Chiacchieroni usa la luce e non solo il calore solare, con un sistema che quindi riesce a mantenere stabile la tensione. Tensione bassa e amperaggio alto: dal punto debole del fotovoltaico è partito Chiacchieroni per sviluppare la sua invenzione che usa materiali noti e già certificati. Invece che utilizzarli in piano il nuovo modulo li usa in altezza. Invenzione nuova che utilizza una tecnologia che già esiste ma la fa lavorare meglio. Non cambia il sistema quindi, cambia solo il modo di far lavorare l’oggetto. Con un pannello di 60 celle si può raggiungere 1Kw di potenza: ovvero la stessa potenza si può ottenere con superfici 3/4 volte maggiori con l’attuale tecnologia offerta dal mercato.

Il nuovo sistema brevettato agisce sui processi di assemblaggio dei componenti e sul miglioramento della loro efficienza catturando lo spettro più ampio della luce. Dal punto di vista della sua industrializzazione il brevetto del sistema garantisce l’immediata utilizzazione senza ricorrere a nuovi macchinari e a nuovi materiali o a nuovi processi produttivi. Certo che anche l’evoluzione e il miglioramento di questi concorreranno a migliorare ulteriormente le prestazioni della nuova cella. Ma questo è un secondo tempo della partita. La produzione quindi può essere sviluppata da subito con tecnologie, materiali e processi già utilizzati nella produzione di pannelli solari oggi sul mercato. I costi della produzione di celle innovative sono uguali a quelli di mercato a parità di energia prodotta, ma con garanzie più ampie sulla efficacia, sull’efficienza e sulla durata della stessa cella. Di non secondaria importanza è poi la partita degli smaltimenti (silicio) che oggi caratterizza e limita la tecnologia in uso. Nel nuovo sistema il problema non si pone poiché è escluso l’impiego di silicio.

La scoperta riguarda tutti ed è rivolta agli enti pubblici, ai grandi consumatori di energia, alle imprese e ai cittadini perché l’eccezionale invenzione apre nuove strade e molteplici opportunità in materia di efficienza energetica e green economy.

Oltre all’inventore Alfredo Chiacchieroni, la presentazione ha visto anche gli interventi dei rappresentanti della società Enerligt (Malta), che produce sistemi di accumulo di energia e che sta sperimentando la nuova tecnologia, e dell’avv. Andrea Cioncoloni di Roma, il cui studio ha assicurato la brevettazione della nuova tecnologia in sede europea e internazionale. L’architetto Alessandro Bracchini, che ha introdotto e coordinato i lavori, ha sottolineato tra l’altro le grandi opportunità che si aprono per il mondo professionale (dal design al paesaggio) e per nuovi profili occupazionali in un settore di sicuro sviluppo nei prossimi 20/30 anni.

Ad ospitare l’evento è stato il Cesf di Perugia, un ente di formazione professionale senza fini di lucro, amministrato pariteticamente dalle Organizzazioni sindacali degli imprenditori (ANCE, CNA, Confartigianato) e dei lavoratori (FILLEA, FILCA-CISL e FENEAL-UIL).