Gubbio e Gualdo

Albero più grande del mondo, tra Gubbio e San Vittore prevale…il Natale “Pronti a incontrarci”

Dopo il duello sui numeri e le frecciate “campanilistiche” sui social, la “sfida” tra l’Albero di Natale di Gubbio e quello di San Vittore del Lazio sembra finalmente essersi risolta con una pace tutta “natalizia”.

La “disputa” sull’Albero più grande del mondo

Tutto era nato dal grande ”entusiasmo” dei sanvittoresi che, dopo 14 anni, hanno visto riaccendersi sul Monte Sammucro il loro abete luminoso, identificato dai tanti residenti come “il più grande del mondo”, nonostante le misure siano ben inferiori rispetto a quello umbro. E il battibecco tra le due comunità è infatti scoppiato proprio a suon di numeri, con cui molti hanno ribadito come l’Albero di Gubbio sia per distacco il primo al mondo per dimensioni, 750 metri di altezza e 450 metri di base (superficie complessiva di circa 130 mila mq) contro i 470 metri di altezza e 300 metri di base (35 mila mq) dell’abete laziale.


Albero di Natale più grande del mondo, San Vittore “sfida” Gubbio poi…propone gemellaggio


Gli abitanti di San Vittore, probabilmente senza (troppa) malizia, si sarebbero infatti vantati di detenere questo primato poiché nel 2002, effettivamente, il Guinness World Record aveva riconosciuto il loro albero come “il più grande del mondo“. Non è un caso che anche il Comitato locale, in passato, si sia chiamato, appunto, “Albero più grande del mondo”. Dal 2008 però, l’opera nel frusinate si è spenta definitivamente, a quanto pare a causa delle mucche, che spostavano e tranciavano i cavi elettrici, e di un grosso incendio. L’Albero, da allora, si è riacceso solo l’8 dicembre scorso, ma nel frattempo l’abete di Gubbio, nato nel 1981, ha continuato ad accrescere a dismisura la sua fama di “più grande del mondo” (record certificato nel 1991), diventando una vera e propria celebrità in tutto il globo.


L’Albero di Gubbio è il più popolare al mondo, superato il grande abete di New York


Presidente Alberaioli di Gubbio “Disponibili a incontrarci senza campanilismi”

Le dimensioni poi, ovviamente, parlano chiaro ma a smorzare i toni ci hanno pensato direttamente i presidenti dei rispettivi comitati. Alla proposta di gemellaggio da parte di Giuseppe Vendittelli, presidente dell’Albero di Natale di San Vittore del Lazio, è seguita infatti la risposta, dai toni più che distesi, del numero uno degli alberaioli eugubini Giacomo Fumanti.

“Nel mio intervento in occasione della 42° accensione dell’Albero di Natale più grande del mondo di Gubbio, ho augurato a tutti che le sue luci possano donarci la giusta serenità per vivere al meglio le festività natalizie. E’ con questo spirito di serenità che rispondo alle sue parole, ribadendo lo scopo per cui ogni anno ci dedichiamo a realizzare il nostro albero come gesto di devozione al nostro Patrono Ubaldo, Santo della riconciliazione. Così come voi fate altrettanto con il vostro Patrono San Vittore.


Umbria sempre più terra di Alberi di Natale, ecco l’abete realizzato con 30 trattori


I numeri dei nostri alberi sono noti da anni, – aggiunge Fumanti porgendo pure gli auguri di Buon Natale – così come è forte il messaggio di Pace e Fratellanza fra i popoli, rappresentato dalle luci che ogni anno accendiamo. Come Comitato Alberaiolo da anni siamo in contatto con diverse associazioni che in Italia realizzano i propri alberi, siamo quindi, disponibili a incontrarci per conoscerci e scambiarci reciprocamente le nostre esperienze, nel più sano spirito di amicizia e condivisione, lasciando da parte qualsiasi campanilismo o sfida“.

Le parole del presidente del Comitato Albero di Natale di San Vittore

In primo luogo ringrazio voi tutti e ricambio gli auguri – ha risposto a sua volta il presidente Vendittelli a nome dei suoi alberisti – Tutti gli alberi luminosi allestiti in tutta Italia devono essere simbolo di pace, fraternità, solidarietà e serenità, valori antichi di cui oggi abbiamo più bisogno. Condivido e ti sono grato per la ‘comunione d’intenti e ideali’ che ci unisce e ribadisco che la rinnovata passione di noi sanvittoresi non è stata ispirata da una voglia di concorrenza, ma dalla volontà di far ammirare le bellezze del nostro antico Comune, con origini medioevali che ci accomunano”.

“Il vostro grande Albero illumina le pendici del Monte Igino, il nostro si distende sul versante sud-ovest del Monte Sammucro, che ha una storia ultra millenaria: già roccaforte dei Sanniti, qui sono caduti anche tanti valorosi soldati durante la sanguinosa battaglia di Montecassino. E’ perciò di straordinaria importanza rafforzare i nostri rapporti di amicizia e stima, perché la nostra non è, né sarà inutile “concorrenza” ma sana “emulazione”, quella competizione, direi sportiva, che deve servire a tutti noi per migliorare e portare avanti uniti quegli ideali che abbiamo detto di condividere! Mi auspico che i colori delle centinaia di lampade policrome dei nostri Alberi possano illuminare e riscaldare i cuori di tutta l’umanità”.