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AL VIA UNA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE PER AGEVOLARE LE IMPRESE

Redazione

AL VIA UNA PROPOSTA DI LEGGE REGIONALE PER AGEVOLARE LE IMPRESE

Sab, 02/02/2008 - 09:19

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“Migliorare il rapporto tra piccole e medie imprese e Pubblica amministrazione e una politica fiscale volta alla riduzione dell'imposizione su esse gravante, per stimolare la creazione di nuove realtà imprenditoriali e quindi più occupazione e maggiore ricchezza economica e sociale. Il sistema pubblico non può soltanto assistere le imprese, ma creare condizioni serie e percorribili per la loro crescita”. Su queste basi, sottolineate dal consigliere di Forza Italia Raffaele Nevi e sottoscritte da tutto il resto del gruppo consiliare (Fiammetta Modena, Ada Urbani e Massimo Mantovani) è nata una specifica proposta di legge concernente “Misure per favorire la competitività delle imprese e semplificazione amministrativa”, che è stata presentata oggi pomeriggio a Palazzo Cesaroni alla presenza di molte associazioni di categoria che hanno espresso un generale apprezzamento per i contenuti dell'atto.L'iniziativa dei consiglieri forzisti, che hanno ripreso l'articolato di un'analoga legge già approvata all'unanimità dalla Regione Lombardia, mira a dare risposte efficaci alle imprese attraverso un'articolazione semplice che individua gli strumenti fondamentali attraverso i quali realizzare una politica volta a favorire lo sviluppo competitivo delle imprese. La disciplina, inoltre, tiene conto del fondamentale ruolo di controllo del Consiglio regionale nel verificare l'attuazione di questa politica. Gli strumenti fondamentali previsti per realizzare queste finalità sono tre: adeguata politica fiscale volta alla riduzione dell'imposizione gravante sulle imprese; incentivi alle piccole e medie imprese per favorire l'ingresso nelle stesse del patrimonio di conoscenze e competenze portate da un manager esterno; semplificazione dei rapporti tra imprese ed amministrazione. “Si tratta – è stato sottolineato – di una sfida importante rispetto alla quale il legislatore regionale non può rimanere inerte. Il rapporto tra imprese e Pubblica amministrazione è ancora spesso caratterizzato da reciproca diffidenza e va quindi radicalmente riformato a partire dallo snellimento delle procedure che l'impresa deve affrontare e che la penalizzano insieme al territorio, riducendo la capacità di attrarre investimenti”.Il sistema pubblico, secondo gli estensori della legge, non può limitarsi ad “assistere” le imprese, ma deve inserirsi quale elemento propulsivo nella spinta evolutiva del sistema imprenditoriale ed evitare di disperdere le proprie risorse.Nella legge viene dato grande valore all'inserimento, nell'impresa, di una nuova managerialità attraverso la concessione di incentivi per il ricorso a manager di alto livello, o parti di essa, per un periodo di tempo limitato, per attuare un progetto concordato. In particolare, tale progetto è finalizzato a realizzare processi di crescita e sviluppo, razionalizzazione della gestione o ricapitalizzazione, internazionalizzazione o diversificazione dell'attività, oppure può essere motivato dall'esigenza di fronteggiare situazioni di successione generazionale o di fabbisogno manageriale temporaneo.Per quanto riguarda la politica fiscale, nel progetto di legge, viene sottolineata l'esigenza di introdurre una serie di agevolazioni relative all'imposta regionale sulle attività produttive (Irap), che sono rivolte, sia a tutte le imprese di nuova costituzione, a prescindere dal requisito dimensionale delle stesse, sia, specificamente, alle Pmi presenti nel territorio regionale.Per quanto riguarda le imprese di nuova costituzione il progetto di legge prevede una riduzione dell'aliquota Irap al 2,9 per cento. La durata della riduzione è pari ai primi tre anni di imposta successivi all'inizio della nuova attività. Sono altresì previste due ipotesi in cui la durata si estende fino a quattro o cinque anni dall'inizio della nuova attività ed in particolare: fino a quattro per le nuove imprese giovanili; fino a cinque anni per le nuove imprese che si costituiscono per la prima volta nel territorio regionale ed abbiano provveduto al recupero di aree industriali dimesse.Per quanto riguarda le Pmi la riduzione dell'aliquota al 2,9 per cento si applica per l'anno d'imposta in cui si sono verificate alternativamente o congiuntamente le seguenti condizioni: assunzione di nuovo personale a tempo indeterminato, in possesso del titolo di laurea specialistica, da utilizzare nel campo dell'innovazione tecnologica e della ricerca; acquisizione di una certificazione o registrazione volta a promuovere la qualità aziendale e ambientale, la sicurezza dei lavoratori o l'etica delle imprese; registrazione di almeno un brevetto internazionale, europeo o nazionale per invenzione industriale, modello di utilità o modello ornamentale; attuazione di investimenti fissi relativi a terreni, fabbricati, macchinari, attrezzature, brevetti e impianti, inclusi impianti e sistemi di sicurezza, purché la spesa corrisponda ad almeno il due per cento del fatturato.”E' ormai improrogabile – hanno sottolineato i consiglieri di Forza Italia – semplificare e snellire le procedure burocratiche che l'impresa deve affrontare poiché inibiscono le capacità di attrarre investimenti che possono tradursi in sviluppo e occupazione. Le imprese – hanno sottolineato – chiedono all'azione pubblica rapidità e semplicità. Secondo l'Ocse – hanno fatto sapere – l'Italia è un Paese in cui la regolazione economica viene definita ‘relativamente restrittiva': + 25 per cento rispetto alla media degli altri Paesi. La Banca mondiale – hanno detto – ha osservato che in Italia il costo per l'avvio di un'impresa è più alto di oltre 20 volte di quello che si sostiene negli Stati Uniti e 11 volte rispetto a Francia e Finlandia. E' evidente – hanno aggiunto – che queste problematiche andrebbero affrontate in una visione complessiva nel Tavolo Stato-Regioni”. Nel corso dell'inizitiva sono intervenuti i rappresentanti di: Confindustria, Confartigianato, Confcooperative, Confapi, Casaartigiani, Confocommercio, Coldiretti, Cisl, Consiglio delle autonomie locali.


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