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Al via il restauro del Grande Nero Burri

I larghi orizzonti, i nuclei verticali, le ampie curve e gli alvei oscuri” del Grande Nero di Burri, opera posta all’interno della Rocca Paolina di Perugia, vedranno finalmente il restauro: da qualche giorno sono infatti comparse le impalcature attorno alla scultura del grande artista tifernate, grazie alle quali il connubio tra architettura militare rinascimentale e arte moderna che il grande artista umbro apprezzava molto ritroverà il suo splendore.

Situato all’interno della Rocca Paolina, l’opera dell’artista tifernate verrà restaurata grazie al contributo della Cancellotti Srl, che si è proposta per la sponsorizzazione dell’intervento. L’intervento, dovrebbe dunque essere fuori dai ‘fondi’ ricevuti dal Ministero, anche se parte del programma presentato. Un progetto di manutenzione straordinaria e di riqualificazione dell’area dove è situato, che arriva proprio per il centenario di Burri, e che dunque verrà realizzato con fondi privati, senza attingere agli 800mila euro del Ministero. Il Grande Nero fu realizzato nel 1980 per l’opera “Orti”, ideata per essere esposta nella Fabbrica di Orsanmichele a Firenze. Il ciclo era in origine composto da nove opere, tra cui anche quella della Rocca, poi donata dall’artista alla città di Perugia. L’opera, una scultura cinetica composta da sei elementi d’acciaio sovrapposti e verniciati in nero, dei quali il superiore è caratterizzato da una lunetta rotante azionata da un meccanismo elettrico, è attualmente in una situazione conservativa precaria, a causa di diffusi depositi polverosi e fenomeni corrosivi che, peraltro, hanno intaccato il meccanismo cinetico. Ad un’analisi degli esperti, risulta precario anche lo stato di manutenzione dell’area e dell’impianto illuminotecnico.

Chiunque passi in questi giorni all’interno della Rocca Paolina – ha detto a riguardo il consigliere comunale del Pd Tommaso Bori – finalmente potrà vedere che, come proposto a più riprese da esperti d’arte e associazioni culturali, si è dato l’avvio al restauro conservativo del Grande Nero di Burri. Già lo scorso anno ho sollecitato, attraverso l’approvazione unanime di una mozione dedicata alla figura di Burri ed al restauro del Grande Nero, la delimitazione dello spazio limitrofo all’opera d’arte troppo spesso ostaggio di bancarelle e prigioniera di poster pubblicitari appesi con lo scotch, chiedendo inoltre la sistemazione del motore interno, l’adeguamento dell’illuminazione e la predisposizione di una cartellonistica con segnali e targhe che fosse chiara e permanente. Un grosso plauso va ai privati che hanno finanziato l’intervento e dato avvio al restauro dell’opera. Era diventato, infatti, urgente evitare un ulteriore deterioramento della scultura definita da Rosalba Zuccaro (docente di storia dell’arte dell’Università di Roma e relatrice della biografia di Burri per l’Enciclopedia Italiana) “cinetica, dalla mole imponente: misteriosa e controversa, come gran parte della produzione dell’artista.

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