Nel periodo 28, 29 e 30 novembre, presso l’Auditorium della Fondazione CRO e il Palazzo del Capitano del Popolo / Centro Congressi, Orvieto è il luogo della 2^ edizione del Festival “Orvieto in Philosophia: per la città della sapienza” e della 4^ edizione della Dekade kantiana.
Due iniziative tra loro coordinate e con gli stessi obiettivi. Tre giorni di conferenze e dibattiti sul tema “La bellezza. Riflessioni per la vita” con importanti filosofi e scienziati, fra i quali il Prof. Sergio Givone.
Un appuntamento pensato per le scuole superiori e organizzato dalla Fondazione per il Centro Studi “Città di Orvieto”, in collaborazione con UNITRE Orvieto, con il sostegno ed il patrocinio della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto e del Comune, ed il patrocinio della Società Filosofica Italiana e dell’Ufficio Scolastico Regionale dell’Umbria – MIUR. Festival, di rilevanza culturale ed educativa, a cui aderiscono gli Istituti d’Istruzione Superiore orvietani e di Terni, Acquapendente e Montefiascone.
La “Decade kantiana”, sul modello della tedesca “Kant Decade”, intende proporre all’attenzione degli studenti degli ultimi due anni delle scuole secondarie di secondo grado temi kantiani che abbiano un impatto rilevante nella cultura contemporanea, in vista del trecentesimo anniversario della nascita del grande filosofo che cadrà nel 2024.
Il festival “Orvieto a due voci” prevede, invece, dibattiti pomeridiani di importanti filosofi e scienziati ed appuntamenti serali con la musica jazz (Jam Session).
Il tema di quest’anno è “La bellezza. Riflessioni per la vita”. La lectio magistralis della Decade sarà tenuta dal Prof. Sergio Givone proprio sull’argomento “Kant: Bellezza e Infinito”.
Nelle due giornate del festival i dibattiti saranno animati da personaggi di primo piano del mondo filosofico e scientifico italiano.
Interverranno, infatti: Claudio Bartocci, matematico, professore di Fisica Matematica presso l’Università degli Studi di Genova; Massimo Donà, professore ordinario di Metafisica ed Ontologia presso la Facoltà di Filosofia, Università Vita – Salute San Raffaele, Milano; Luciano Dottarelli, docente di Filosofia nei Licei, già docente a contratto di Filosofia della Scienza, Filosofia Morale e Bioetica presso le Università degli Studi della Tuscia – Viterbo, Macerata e Firenze; Sergio Givone, professore emerito di Estetica nell’Università degli Studi di Firenze; Stefano Marino, ricercatore e docente di Estetica presso l’Università degli Studi di Bologna; Piero Martin, professore ordinario di Fisica Sperimentale presso il Dipartimento di Fisica ed Astronomia “Galileo Galilei” dell’Università degli Studi di Padova; Renato Rizzi, professore associato di Composizione architettonica ed Urbana presso lo IUAV (Università Iuav di Venezia); Andrea Tagliapietra, professore ordinario di Storia della Filosofia, Università Vita – Salute San Raffaele, Milano.
“Orvieto in Philosophia: per la città della sapienza” vuole essere l’indicazione di un’utopia necessaria alla società contemporanea, che sembra volersi allontanare sempre più da visioni di largo respiro poggiate su analisi ragionate. In particolare, intende fornire ai giovani occasioni di riflessione e di orientamento, dimensionandosi su quanto afferma lo stesso MIUR a proposito della potenza formativa delle pratiche di ragionamento critico: “Il potenziamento delle competenze logiche e argomentative permette l’esercizio di pratiche di ragionamento volte alla risoluzione dei problemi e in quanto tale è aspetto formativo strategico. Ne possono derivare significativi risultati metodologici quali l’impegno al dialogo e al lavoro di gruppo, la consuetudine con le procedure di verifica empirica di un’ipotesi, il controllo ragionato dei fattori che influenzano le soluzioni, la critica degli automatismi, in una parola, l’esercizio del pensiero critico”.
Gli studenti, assistiti dai loro docenti, saranno i veri protagonisti di queste giornate. Attraverso un lavoro preparatorio svolto nei primi mesi di scuola, le classi (o gruppi trasversali) degli istituti che aderiscono, hanno approfondito il tema secondo modalità liberamente scelte, partecipando poi alle diverse iniziative di presentazione dei risultati di tale lavoro con relazioni, domande, interventi. I materiali prodotti, gli interventi e le relazioni, saranno poi raccolti e diffusi con le modalità più appropriate.
L’ambizione è di fare di questa iniziativa un appuntamento annuale permanente di dialogo sui grandi temi della filosofia contemporanea che partono da Kant e arrivano alla più stringente attualità.
Il Festival “Orvieto in Philosophia” è stato presentato questa mattina, in anteprima alla stampa, presso il Centro Studi Città di Orvieto, dal Presidente della Fondazione C.S.C.O., Matteo Tonelli, dal Prof. Franco Raimondo Barbabella, ideatore e coordinatore delle attività del Festival, da Cristiana Casaburo, dirigente dell’Istituto d’Istruzione Superiore Artistica Classica e Professionale e dal Presidente dell’Università delle Tre Età, Riccardo Cambri.
“La prima edizione è stata un grande successo – ha esordito, Matteo Tonelli – quindi anche per la seconda edizione in programma dal 28 al 30 novembre abbiamo cercato di consolidare e migliorare, se possibile, tale risultato. Il programma si prospetta molto sostanzioso e parte dalla Decade Kantiana, organizzata sin dal 2014 dall’UNITRE – Università delle Tre Età di Orvieto. Dall’anno scorso attraverso la disponibilità e reciproca collaborazione sono state messe insieme risorse e idee, il risultato quindi è un vero festival con partecipazioni di assoluto livello. L’idea per il futuro è di legarlo ad Umbria Jazz Winter, visto che c’è un legame stretto nel solco della condivisione delle risorse. Siamo insomma sulla giusta strada affinché diventi un appuntamento ricorrente e destinato ad acquistare sempre maggiore sostanza. Ringrazio il Comune che con il patrocinio e la disponibilità degli spazi sostiene l’iniziativa e la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto che sostiene il festival sin dalla prima edizione”.
“La particolarità di questo festival è che è rivolto ai giovani – ha affermato il Prof. Franco Raimondo Barbabella – perché insieme ai docenti parla di filosofia con gli studenti e non agli studenti. Fare della filosofia dando un aiuto allo sviluppo delle competenze critiche può essere la chiave per interpretare un mondo sempre più complesso. Quindi uno strumento di libertà. Il senso del festival è dunque aiutare gli studenti a possedere la competenze.
Per città si intende il luogo insieme ideale e reale in cui si svolgono le relazioni umane, l’incontro delle diversità che danno luogo allo scambio di idee e di esperienze culturali di valore generale.
Orvieto è una città che per storia, dimensioni, posizione, caratteristiche socio-culturali, può essere ideale ad ospitare iniziative legate alla filosofia. E, nel panorama umbro e interregionale, può prestarsi ad ospitare attività filosofiche che, in un mondo incline a praticare le forme più diverse dell’irrazionale, propongono al contrario vie razionali di ricerca connotate dalla capacità di riflessione”.
“Ogni anno si riflette intorno ad un tema, le scuole partecipano all’incontro con un’importante figura. Una ‘lectio magistralis’ che prevede l’interazione da parte degli studenti. Referente scientifico è Massimo Donà (Università San Raffaele di Milano). L’anno scorso hanno partecipato circa 650 persone, di cui 450 studenti. Quest’anno abbiamo avuto maggiore difficoltà a trovare risorse economiche, quindi ringrazio la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto che ci consente di proseguire.
Quest’anno si discuterà di bellezza declinata nella natura e nel cosmo, nel rapporto con la verità e con le arti, e poi la bellezza nella città dell’uomo.
Questo è un anno di transizione. Mi auguro che l’anno prossimo diventi davvero un evento cittadino. Già c’è un’idea presentata all’Amministrazione, ovvero che da novembre a dicembre questo festival possa essere legato al jazz collegandosi, in modo originale, con Umbria Jazz Winter.
Un’idea che andrebbe presa in seria considerazione.
Per questa seconda edizione che mette insieme soggetti diversi, coinvolgiamo cinque scuole: l’Istituto d’Istruzione Superiore Artistica Classica e Professionale di Orvieto, diretto da Cristiana Casaburo, l’Istituto d’Istruzione Superiore Scientifica e Tecnica, diretto da Fabiana Alfieri, il Liceo Scientifico ‘G. Galilei’ di Terni diretto Silvia Rossi, l’Istituto Omnicomprensivo “L. da Vinci” di Acquapendente diretto da Luciana Billi, IISS ‘Carlo Alberto Dalla Chiesa’ di Montefiascone diretto da Maria Rita Salvi. Sei università: San Raffaele di Milano, IUAV Venezia, Padova, Genova, Firenze, Bologna.
Giovedì pomeriggio ci sarà la presentazione da parte di Massimo Donà, Stefano Marino e Luca Taddio degli ultimi libri pubblicati su ‘filosofia e jazz’ con jam session di gruppi orvietani e di Bologna. E poi il Salotto Filosofico al Caffè Montanucci. Quest’anno non c’è la pizza in filosofia, ma c’è una cena su prenotazione a cura della Sezione di Accoglienza Turistica dell’Indirizzo Enogastronomia e Ospitalità Alberghiera dell’IISACP di Orvieto. Spese ridotte all’osso anche in termini di cachet da parte degli ospiti. Diamo atto agli insegnanti di filosofia di fare un ottimo lavoro di preparazione”.
“Mi piace pensare che alla base di tutto ci sia lo sviluppo del pensiero critico, che va sviluppato ed inserito in tutte le attività di studio o professionalizzanti e che porta necessariamente ad un mondo migliore – ha sostenuto la dirigente scolastica Cristiana Casaburo – nel mondo greco, il pensiero filosofico era alla base. Forse dovremmo tornare a farlo. Non è necessario solo a chi si approccia allo studio delle materie classiche, ma anche al pragmatismo. Essendo alla guida dell’Istituto da questo anno scolastico, è la prima volta che sono presente a questa esperienza, e mi fa particolarmente piacere collaborare”.
“Per l’UNITRE è un onore essere presenti ed associati a realtà culturali come la Fondazione CSCO – ha sottolineato il Presidente di Unitre, Riccardo Cambri – non avremmo avuto risorse umane ed economiche per andare oltre il nostro Palazzo Simoncelli. Grazie alla dose di sana follia di Franco Raimondo Barbabella, abbiamo affrontato la prima edizione. Vedere oggi una dirigente scolastica al tavolo è il segnale che abbiamo seminato bene. Sto lavorando perché le ‘lectio magistralis’ conoscano la dignità di una pubblicazione anche in forma digitale, magari con il supporto degli studenti, al fine arricchire la biblioteca. La Decade Kantiana è figlia del corso svolto dal Prof. Barbabella all’UNITRE, giunto quest’anno alla quinta edizione. Trovo bello e stimolante il ‘ponte’ con la musica jazz, senza tralasciare la musica classica. Penso a Bach”.