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Ospedale Spoleto, autorizzata copertura primariati / Bando dopo l’estate

Dopo Giancarlo Cintioli, che aveva puntato il dito sulla necessità di coprire i primariati vacanti ma anche sui problemi connessi al punto nascite e alla direzione dell’Hospice, è il capogruppo di Fratelli d’Italia Franco Zaffini a sollecitare la presidenza della Regione sull’ospedale di Spoleto. Il consigliere ha infatti interrogato la governatrice Catiuscia Marini per avere chiarimenti sulla mancata pubblicazione dell’avviso per la copertura delle posizioni di primario di chirurgia e di anestesia del presidio ospedaliero di Spoleto. “La chirurgia generale di Spoleto è senza primario da marzo 2013 – incalza Zaffini – e ad oggi non è stato ancora emanato il bando. Mi sembra di percepire la volontà perversa di affossare questa struttura ospedaliera”.

Ma la presidente ha spiegato come le autorizzazioni alla copertura di posti di struttura complessa “vengano concesse a seguito di una valutazione complessiva del fabbisogno sull’intero sistema sanitario regionale, quindi non vi è un automatismo tra il momento della collocazione a riposo e l’autorizzazione da parte della Giunta”. Poi però arrivano le rassicurazioni sul San Matteo degli Infermi. “L’ospedale di Spoleto – ricorda la presidente – risulta essere uno dei pochi ospedali dell’emergenza che ha tutte le apicalità da ricoprire o da autorizzare a essere ricoperte”. Per quanto riguarda le tempistiche, la Marini annuncia che “I lavori della Commissione devono concludersi entro il 31 agosto.  La pubblicazione avverrà quindi in tempi congrui e non estivi per il reclutamento delle migliori professionalità”.

Una risposta che soddisfa il consigliere Zaffini, che l’ha definita “il meglio possibile che si poteva ascoltare”. E nel riconoscere “la rapidità con cui l’Amministrazione regionale ha autorizzato la copertura del primariato”, il capogruppo punta il dito sull’Azienda sanitaria e sul suo direttore. Secondo Zaffini “è del tutto evidente l’inadeguatezza della direzione generale della Asl2. Per questo auspico che venga riavviata una riconsiderazione profonda dell’operato del direttore generale”.