È cosa nota. Il rispetto per i defunti in Italia è sacrosanto. Ma spesso è il luogo della loro sepoltura che non testimonia la dovuta attenzione al “de cuius”. È questa un po’ la percezione di coloro che fanno visita ai propri parenti e amici scomparsi tumulati nel cimitero centrale di via S. Maria in Campis.
Ciò che principalmente sembra mancare nel più importante camposanto della città di Foligno è la pulizia: succede infatti che in alcune zone della struttura manchino i bidoni blu adibiti allo smaltimento della sporcizia (e dove ci sono, il rischio è di trovarli rotti), che le palette per raccogliere la spazzatura siano inutilizzabili perché mancanti di manico e che soprattutto scarseggino le scope. Le scope, in maniera particolare nei piani alti del cimitero folignate, stanno gradualmente scomparendo fino a diventare una vera e propria rarità, lasciando vuoti i ganci di ferro adibiti a custodirle, causando così un accumulo di rifiuti, principalmente fiori appassiti o secchi. Un disagio avvertito soprattutto dagli anziani, impossibilitati a far su e giù per le scale alla ricerca di una scopa.
A terra, oltre ai fiori ci si può imbattere in bottiglie e recipienti di plastica lasciati alla bell’e meglio dove capita, spesso tra gli escrementi dei piccioni, che lì rimangono per lungo tempo.
La mancanza di pulizia invade anche gli spazi dei vivi, i servizi igienici. Un avviso a tre colori nelle toilette degli uomini recita: “Si chiede ai sigg.ri utenti che abbiano bisogno di fruire dei servizi igienici di lasciarli cortesemente in condizioni di pulizia dignitose. Ricordiamo che i servizi igienici vengono usati da tutti gli utenti (persone adulte, bambini, disabili, anziani), pertanto il lasciarli in condizioni di pulizia dignitose è fatto di educazione e civiltà. Certi della collaborazione che vorrete accordarci ringraziamo cordialmente.”
In realtà i bagni non sono sporchi a causa degli utenti come ci si potrebbe aspettare, ma hanno un aspetto trasandato e vecchio. Manca proprio la pulizia, basti vedere i cumuli di polvere e la ruggine. Qualcuno, con un bel pennarello nero, ha voluto farlo notare con un chiaro “Fanno schifo. Cambiate ditta”. Mancava una freccia che estendesse l'invito anche al cimitero.
(E.P.)
© Riproduzione riservata