Prosegue a pieno ritmo ed altissimo livello l’attività del CIAC di Foligno, sabato prossimo – 15 dicembre – verrà inaugurata una grande mostra nazionale, dedicata a Edward Weston (1886 – 1958) artista americano, considerato uno dei più grandi maestri della fotografia del novecento. Dopo oltre quindici anni dalla sua ultima personale in Italia, nella struttura di via del Campanile, saranno visibili alcuni dei suoi più celebri bianchi e neri, ripercorrendo il suo incessante lavoro di indagine sul mezzo fotografico, e presentando al pubblico la modernità della sua visione. L’evento è promosso dal Centro italiano di arte contemporanea, di concerto con la Fondazione Fotografia di Modena. Nel percorso di mostra trovano spazio tutti i temi indagati dal celebre fotografo americano, dai nudi ai paesaggi, attraverso una galleria di ritratti e di “oggetti” – dai suoi famosi peperoni ai giocattoli indigeni – trasformati dall’artista in icone surrealiste e postmoderne. Spesso direttamente paragonata alla pittura e alla scultura, la fotografia di Weston è l’espressione di una ricerca ostinata di purezza, nelle forme compositive così come nella perfezione quasi maniacale dell'immagine. L’autore indaga gli oggetti nella loro quintessenza, eleggendoli a metafore visive degli elementi stessi della natura. A ripercorrere la carriera del fotografo saranno centodieci opere fotografiche originali – scattate dai primi anni venti fino agli anni quaranta – in gran parte provenienti dal “Center for Creative Photography di Tucson” dove è conservato il più grande archivio dell’autore. Realizzate dall’artista stesso – o sotto la sua diretta supervisione – le stampe fotografiche di Weston sono infatti una parte fondamentale e imprescindibile del suo lavoro: stampe a contatto, di piccolo o medio formato, nelle quali non è concessa alcuna manipolazione dell’immagine. Ogni dettaglio – descritto con una nitidezza assoluta – concorre a definire la sua idea di perfezione, indagando l’entità stessa della materia e le sensazioni che è capace di trasmettere. Alla mostra – che resterà fruibile sino a domenica 17 febbraio 2013 è affiancata da un catalogo a cura di Filippo Maggia – edito da Skira – contenente un’ampia biografia ragionata e le riproduzioni di tutte le opere esposte.