In lacrime, con il fratellino piccolo in braccio, ha chiamato i carabinieri chiedendo aiuto nel vedere il padre che, per l’ennesima volta, picchiava la madre. Ai militari dell’Arma al telefono, scossa e disperata, la bambina ha detto di aver paura per l’incolumità anche di suo fratello, in tenera età. L’episodio è accaduto a Spoleto qualche sera fa intorno alle 22,30, con i militari dell’Arma della locale Compagnia – guidati dal capitano Teresa Messore – che, oltre a tranquillizzare telefonicamente la ragazzina, sono intervenuti prontamente sul posto.
L’azione tempestiva dei militari ha consentito di identificare l’uomo in flagranza di reato, un cittadino ucraino 39enne, porre fine ai maltrattamenti subiti dalla donna e di mettere al sicuro i due figli minorenni. Tutti sono stati portati al pronto soccorso, dove tra l’altro esiste un’apposita stanza del “codice rosa” per una maggiore tutela di questi casi.
Secondo quanto emerso, la donna, nonostante avesse subìto in passato episodi similari, non aveva mai trovato la forza di denunciare. Quest’ultimo episodio ha invece indotto la vittima a denunciare i soprusi e maltrattamenti subiti tra le mura domestiche ad opera dal proprio marito, probabilmente perché consapevole dell’esposizione al pericolo da lei subito insieme ai bambini. L’uomo – come detto di origine straniera, ma residente da molti anni a Spoleto, tanto che sia la bambina che il fratellino sono nati e cresciuti in città – è stato tratto in arresto e portato al carcere di Maiano. Dopo la convalida del fermo, il giudice per le indagini preliminari ha disposto per il 39enne la scarcerazione e la misura cautelare del divieto di avvicinamento alla famiglia.
Per la donna e per i bambini sono state attivate tutte le misure previste dal cosiddetto “codice rosso”.