Foligno

“Aiuteremo le persone in difficoltà, come ci hai chiesto”. L’ultimo saluto a Deborah

La piccola chiesina di Sant’Eraclio ha fatto fatica a contenere il grandissimo numero di persone che hanno voluto portare l’ultimo saluto a Deborah Bonucci, la mamma coraggio che ha sfidato fino all’ultimo giorno il cancro, con il sorriso e la determinazione.

Una tenacia che aveva messo in moto la macchina per la solidarietà per pagare le sue onerosissime cure.

La commozione

La bara con il suo sorriso forte e una folla incredibile, con un applauso all’uscita dalla chiesa, hanno salutato una donna che lascia un grande insegnamento di amore, solidarietà e forza. Un messaggio in primis per la sua famiglia, con la figlia Ilaria in prima fila, commossa e composta.

L’eredità di Deborah

Sta proprio in questa coesione la grande eredità e il grandissimo messaggio di Deborah. Un messaggio ribadito dalla cognata Tania: “Vi ringrazio – ha detto rivolta a tutta la comunità – Deborah mi ha parlato tanto di voi. Nutriva per voi gratitudine: la vostra solidarietà le ha dato ispirazione per aiutare le persone in difficoltà e in suo onore lo faremo“.

Grazie per essere stata una sorella – ha proseguito – Mi hai regalato allegria, coraggio, mi hai insegnato l’amore, quello che provi per marco, Ilaria e Vittoria. Sentirti organizzare il tuo funerale non è stato facile. Ti aspetto nei miei sogni“.

Commovente la testimonianza della sorella Sara: “Non preoccuparti per Vittoria, sta imparando a salire le scale e sarà pronta per la scuola materna a settembre. Vittoria è speciale. Mi consola averti sentito dire che eri serena, perché sapevi di aver fatto tutto il possibile. Non so dove hai trovato la forza. Ci hai lasciato dei compiti perché saremmo andati in confusione. Perdere te è devastante“.

Grazie a te Deborah, che hai creduto in noi, continueremo a tenere unito questo territorio“, ha detto una ragazza a nome dei giovani di Sant’Eraclio.

Don Luigi

Questo non è un funerale. Deborah e in mezzo a noi, è con noi. Bando ad ogni cultura di fine”, ha incoraggiato don Luigi Filippucci. “Scendano lacrime per non indurire il cuore”.