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L’Aidda punta sui borghi. Tesei: “In Umbria si può venire a fare impresa”

Ripartire dai borghi, come modelli di benessere sostenibile, per promuovere una nuova economia. Anche utilizzando strumenti come il Recovery plan. E’ quanto emerso durante l’evento promosso da Aidda (associazione imprenditrici donne dirigenti azienda) e W20, che si è tenuto a Scheggino. Prima un convegno, poi vari eventi collaterali, tra cui il battesimo del “Bosco diffuso della sostenibilità”.

Ad aprire la giornata, presso l’Accademia del Tartufo Urbani, la vicepresidente di Aidda, Tiziana Tombesi, e la presidente della delegazione umbra, Francesca Cassano. L’incontro è stato introdotto dalla presidente nazionale dell’Associazione Imprenditrici Donne Dirigenti Azienda, Antonella Giachetti.

Giachetti (Aidda): “Risorse Recovery non vadano solo ai grandi player”

“Le donne – ha affermato quest’ultima – hanno un ruolo importante nella ripartenza post-covid perché portatrici di valorialità e di una leadership essenziali nella costruzione di modelli di sviluppo e organizzazione sociale. Dobbiamo rafforzare gli strumenti di coesione territoriali come le infrastrutture sociali di qualità e una sanità di prossimità perché le persone devono essere al centro della trasformazione di cui abbiamo necessità. Anche le risorse del Recovery plan e del Pnrr, devono essere destinate a questi obiettivi. Non possono andare solo ai grandi player. Un protagonismo femminile è necessario, altrimenti non ne usciamo”.

Linda Laura Sabbadini: “Ridurre disuguaglianze tra donne e uomini”

Per Linda Laura Sabbadini invece, “la mutazione del lavoro non pagato in lavoro retribuito si trasformerebbe in un elemento di ricchezza enorme e farebbe fare un salto di qualità all’intero paese. Il fatto che venga sacrificata la metà delle risorse del nostro paese, rende più difficile la crescita, perché non vengono valorizzate una miriade di energie che potrebbero essere invece enormemente innovative“. Per Sabbadini ridurre le disuguaglianze tra donne e uomini ma non solo, è una necessità per il Paese, perché “se anche i figli di una famiglia povera avessero la possibilità di accedere ai nidi, nel proprio futuro avrebbero più probabilità di conseguire esiti scolastici migliori. La maggioranza degli anziani non ha una assistenza sociale adeguata che metta al centro i suoi bisogni. Dobbiamo agire su questi fronti dell’assistenza perché significa anche liberare il carico di cura dalle spalle delle donne”.

Governatrice Tesei: “Lavorare su infrastrutture”

Alla giornata è intervenuta anche la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei. “Nel corso della pandemia, – ha ricordato – le donne si sono rimboccate le maniche senza mai fermarsi e anche in Umbria non ci siamo mai fermati. Uno dei temi su cui abbiamo lavorato, ma c’è ancora da fare, sono le infrastrutture. Al centro del PNRR c’è il recupero delle aree interne. In Umbria, che ha oggi una incredibile possibilità di crescita, si può venire a fare impresa che per noi deve essere messa al centro, insieme a una occupazione riqualificata. Le donne imprenditrici hanno un grande valore aggiunto che deve essere valorizzato. Regione ed enti locali possono avere un ruolo determinante”.

Nel corso dell’evento è intervenuto Andrea Casini, Responsabile Corporate Italia di UniCredit, che ha sottolineato “l’importanza e la valenza strategica dell’iniziativa portata avanti da Aidda, tappa di un percorso volto alla crescita del territorio e delle sue comunità che non può prescindere da un confronto fattivo e da concrete sinergie“.

“Il PNRR deve fare uno sforzo per coinvolgere, cooperare, connettere”

Per Pierluigi Stefanini, presidente e portavoce Asvis (Alleanza italiana sviluppo sostenibile), “l’obiettivo è ridurre le disuguaglianze trasformare la fragilità e creare nuove opportunità. Il PNRR deve fare uno sforzo per coinvolgere, cooperare, connettere. Le soluzioni dovranno essere condivise con le forze sociali, economiche e culturali, tutte energie che possono diventare leve decisive di cambiamento a cominciare dalle nuove generazioni e dalle donne”.

“Nel cuore dell’Italia la ripartenza post covid19 – ha sottolineato nel proprio intervento la Sherpa del W20, Martina Rogato – parte dalla valorizzazione dei borghi in un’ottica di sostenibilità ambientale e sociale. È tempo di investire in una ‘salute unica e globale’, ovvero consolidare il legame tra salute e benessere delle persone e salvaguardia dell’ambiente, dove il rientro nei borghi ci fa anche riappropriare di una dimensione più umana, autentica, salutare da affiancare, come consumatori o imprenditori, a stili di business realmente sostenibili”.

Gli altri intervenuti al convegno Aidda

Sono intervenuti anche Andrea Falessi Direttore Relazioni Esterne Open Fiber, Marco Frey Scuola Superiore S. Anna, Franco Cotana Università degli Studi di Perugia, membro del Comitato Scientifico G20 Ambiente (Ministero Transizione Ecologica), Giovanna Melandri Presidente Human Foundation, Janina Landau, giornalista di Class-CNBC, Paola Agabiti, Assessore alla Programmazione Europea, Bilancio, Turismo, Cultura – Regione Umbria, Nunzio Tartaglia, Responsabile Divisione CDP Imprese, la Presidente della Delegazione Sicilia AIDDA, Ornella Laneri, Alessandra Priante Executive Director Europa di UNWTO (United Nations World Tourism Organization), Lorenza Bonaccorsi Consigliera Politica del Ministro della Cultura Dario Franceschini, Ottavia Ricci Consulente per la sostenibilità nel turismo e i Borghi, Mirko Lalli CEO The Data Appeal Company, la giornalista di IoDonna Paola Centomo, Sabrina Lucatelli Direttrice “Riabitare l’Italia”, Grazia Francescato ambientalista, Elena Militello, Presidente Associazione South Working.

Il bosco diffuso della sostenibilità a Scheggino

Oltre al convegno Aidda, l’iniziativa ha visto anche diversi momenti collaterali, sotto la direzione artistica dell’associazione Scheggino Attiva (presieduta da Massimo Zamponi). A fare gli onori di casa, il sindaco di Scheggino, Fabio Dottori, e l’imprenditrice Olga Urbani.

Tra gli appuntamenti, l’installazione al parco di Valcasana di scarpe e panchina rosse contro la violenza sulle donne, a cura dell’artista David Pompili. Quindi con la messa a dimora di piante di Laferstromia, a cura delle partecipanti al meeting, ha preso il via la nascita del “Bosco diffuso della Sostenibilità”. Sono i primi esemplari arborei di quella che nelle intenzioni dell’amministrazione comunale diventerà una tradizione ogni volta che ci saranno eventi nel borgo. L’organizzazione si è avvalsa della collaborazione anche di Paolo Lazzaroli e Emanuele Pontani.

In piazza Carlo Urbani, invece, c’è stata l’esibizione della “Scoop jazz band”. A comporla Dino Polese alla chitarra, Antonio Troise alla tastiera, Stefano Sofi alle percussioni, Romano Petruzzi e Sebastiano Forti al sax, Guido Cascone alla batteria, Antonello Mango al basso e due voci, quelle di Massimo Leoni e Donatella Cambuli. I prodotti tipici della Valnerina con il re della tavola, il pregiato tartufo nero, hanno fatto da contrappunto all’evento, grazie alla disponibilità della famiglia Urbani.