Andrà ai monaci ed alle monache benedettini di Norcia il premio Rotary Umbria 2019. Quest’anno infatti il prestigioso riconoscimento, istituito da oltre trent’anni, non sarà assegnato ad un singolo personaggio che si è distinto nella valorizzazione della Regione o nella ricerca scientifica. Su indicazione dei club umbri il premio andrà alle Comunità Benedettine di Norcia, anche come concreto coinvolgimento nelle iniziative per una ricostruzione che tarda a venire.
“A Norcia e a Castelluccio – si afferma in una nota del Rotary Club di Norcia – la situazione è critica, bisogna agire per non morire. Al di là della popolazione locale e delle relative istituzioni del territorio, bloccate da ogni forma di burocrazia, la ricostruzione stenta a partire. Scuole, ospedali, presidi sanitari, case di riposo, caserme, musei, centri di aggregazione, cimiteri, attività economiche, tutto è fermo come al momento del sisma, due anni e mezzo fa. E il Rotary non può rimanere fermo e far perdere la speranza della rinascita di questo territorio umbro che proprio si staglia al centro del Distretto 2090, non può essere complice dell’abbandono di quest’area da parte di cittadini, di quei giovani cittadini che rappresentano il futuro del nostro Paese”.
“Con queste premesse – aggiungono i Rotariani umbri – domenica prossima, 26 maggio, sarà consegnato il premio Rotary Umbria alla Comunità Benedettina di Norcia come riconoscimento agli eredi di Benedetto per insegnarci sempre di nuovo a edificare, a costruire con la coscienza che le nostre azioni devono avere in sé l’idea del bene comune cui tendere“.
L’iniziativa si terrà al Casale del Parco di Norcia e prevede, alle ore 17, una conferenza dibattito su “Norcia e Benedetto: l’energia rinnovabile della civiltà”. Relatori saranno_ Caterina Comino, sul tema “Così lontane, così vicine: Norcia e l’Europa attraverso san Benedetto”; Paola Camera su “Insieme per San Benedetto: uno strumento di conoscenza condivisa e di partecipazione”; Romano Cordella, con “Incentivi culturali per la riapertura del Museo della Castellina”; Cristina Montesi parlerà de “L’eredità manageriale di San Benedetto: una lezione di Economia Civile”.
Seguirà, alle 18,30, la cerimonia di consegna del premio alla Comunità Benedettina di Norcia.
Nel corso dell’Anno Rotariano 2018 – 2019 il prestigioso riconoscimento del Premio Rotary Umbria, giunto alla XXVI edizione, viene assegnato alle Comunità Benedettine di Norcia. Il principale ordine monastico occidentale è fondato da Benedetto da Norcia, nel cenobio di Montecassino attorno all’anno 529. Ispirato alla sua Regola, è incentrato sulla vita in comune e sulla cooperazione, sia spirituale sia materiale, come detta il motto Ora et labora con cui la tradizione benedettina ha sintetizzato lo spirito delle prescrizioni del lavoro e della preghiera. I primi due monasteri dell’ordine, uno maschile ed uno femminile, furono istituiti proprio a Montecassino sotto la guida rispettivamente di Benedetto e di Scolastica, sua sorella gemella. Ogni monastero benedettino si configura come una comunità autosufficiente, con a capo un abate. Dal Medioevo le abbazie benedettine costituiscono importanti centri economici, nuclei di cultura e di civilizzazione e, tramite i loro scriptoria e biblioteche, centri di conserva-zione e trasmissione dei testi antichi. Forte impulso è dato al monachesimo benedettino da papa Gregorio Magno, che fonda monasteri in Italia e invia Agostino di Canterbury in Inghilterra nel 596, e da Benedetto di Aniane che, dopo aver comparato le regole monastiche esistenti, impone la Regola benedettina a tutte le comunità monastiche presenti nell’impero carolingio.
Nei secoli successivi, dall’ordine benedettino si formano molte congregazioni riformate, tra le quali la cluniacense (da Cluny), la cistercense (dall’abbazia di Citeaux, Francia), diffusa per opera di Bernardo di Chiaravalle, la vallombrosana e la camaldolese. I Benedettini prosperarono per tutto il medioevo come testimoniano i circa 15.000 monasteri appartenenti all’ordine, censiti prima del Concilio di Costanza del 1415, costruiti in luoghi isolati e lontani dalle città, alcuni dei quali sono così grandi da ospitare oltre 900 monaci. Sotto Leone XIII viene costituita nel 1893 una Confederazione delle congregazioni benedettine, con a capo un abate primate.
La comunità monastica benedettina è presente a Norcia dal VI secolo, impegnata nella cura e custodia del celebre luogo di culto sorto, secondo la tradizione, sulla casa natale del fondatore dell’ordine. L’antico monastero, attiguo alla basilica di San Benedetto, dipendente in origine dall’Abbazia di Sant’Eutizio, poi passato alla Congregazione dei Celestini, nel 1821 è sede del vescovato nursino. Negli ultimi anni la comunità internazionale dei monaci si è stabilita nel Monastero di San Benedetto in Monte, situato su un’altura che domina l’antica città di Norcia. Dopo il terremoto del 2016 i monaci sono impegnati nella costruzione di una nuova sede, dalla struttura antisismica. Da qualche anno hanno iniziato la produzione della birra d’abbazia, che hanno chiamato Nursia. Nel luglio 2018 il Monastero di San Benedetto di Norcia è stato elevato dalla Santa Sede allo stato di Priorato Indipendente, sui iuris, all’interno dell’Ordine dei Benedettini, sotto la guida del primo priore P. Benedetto Nivakoff.
La comunità claustrale benedettina, composta da dieci sorelle sotto la guida della madre badessa Caterina Corona, trasferita dopo l’ultimo evento sismico nel monastero di Trevi, è recentemente ritornata a Norcia, alloggiata in un container “di clausura” che è stato sistemato negli orti dell’ex monastero di S. Maria della Pace, a ridosso della loro originaria sede di Sant’Antonio, dichiarata inagibile.
I Rotariani Umbri consegneranno quindi il premio alle Comunità Benedettine di Norcia “quale riconoscimento dell’immenso valore religioso, storico e culturale rappresentato dall’Ordine monastico benedettino, motivo primario del prestigio della città umbra e all’origine delle ripetute rinascite della Valnerina, interpretando lo spirito del Rotary del quale i premiati sono testimoni esemplari nell’essere di ispirazione facendosi promotori di un grande progetto di partecipazione dando risposte alle necessità primarie dell’uomo facendo seguire sempre gesti e opere compiute”.