Agriumbria 2017 si presenta e lo fa mostrando numeri e contenuti di un’edizione, la 49°, che si preannuncia davvero importante. Dalle macchine più avanzate e dai droni per l’agricoltura di precisione, alla zootecnia e al benessere animale, fino alle produzioni tradizionali del Bel Paese e alla mostra mercato. Nuovi mercati e nicchie produttive in grado di generare reddito e ricchezza non solo economica. Ecco l’identikit di questa nuova edizione del Salone dell’agricoltura, dell’alimentazione e della zootecnia.
La fiera, in programma presso l’Umbriafiere di Bastia Umbra dal 31 marzo al 2 aprile 2017, è stata presentata oggi (venerdì 24 marzo) presso la Sala Fiume di Palazzo Donini a Perugia. Tra le fiere più importanti di settore a livello nazionale, capace di attirare nella scorsa edizione oltre 75.000 visitatori tra addetti ai lavori e famiglie. Un appuntamento che negli anni è diventato centrale per il sistema agricolo nazionale e che si dimostra luogo principe di confronto e incontro per le imprese del settore. Per tre giorni, presso i padiglioni del centro fieristico di Bastia, mostre zootecniche, macchine agricole, ortifloricoltura, saloni specializzati su food, olio e vino, ma anche mostra mercato con i prodotti tipici provenienti dalle diverse regioni italiane, convegni e approfondimenti su nuovi modelli di impresa.
Ad illustrare i temi dell’edizione 2017 erano presenti Fernanda Cecchini, assessore alle Politiche agricole della Regione Umbria; Lazzaro Bogliari, presidente Umbriafiere Spa; Stefano Ansideri, Sindaco del Comune di Bastia Umbra e il professor Francesco Tei, direttore Dsa3.
I numeri
Saranno oltre 420 gli espositori in rappresentanza di oltre 2.500 aziende e industrie presenti o rappresentate dalla rete commerciale, che offriranno una panoramica generale e organica dell’innovazione tecnologica raggiunta nei differenti settori merceologici. Come spiega Lazzaro Bogliari: “I numeri da soli non bastano per descrivere quello che è diventato per il sistema nazionale agricolo e agrozootecnico questo appuntamento. Ma i numeri ci danno anche un indicatore oggettivo. Per citare gli espositori rimasti fuori e ai quali vorremmo almeno in futuro dare risposta: sono oltre 150 le domande che per mancanza di spazio non riusciamo ad accogliere. Agriumbria è diventata una vera è propria agorà, appuntamento irrinunciabile per gli addetti ai lavori, per i produttori e per i consumatori. L’intera filiera si incontra e si confronta per tre giorni a Bastia su nuove applicazioni, nuovi modelli di business e sostenibilità applicata con una platea di esperti e operatori altamente specializzata. Merito nostro, ma anche dei tanti partner e delle aziende che contribuiscono con sostanza e contenuti all’evento. Per citarne alcuni la Regione Umbria, Sviluppumbria, Unioncamere dell’Umbria, Comune di Bastia Umbra, Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università di Perugia, Coldiretti, Confagricoltura e Cia Umbria, Associazione Italiana Allevatori, ARA Umbria e il Gruppo Grifo Agroalimentare”.
“La carta vincente” è il sottotitolo di questa edizione di Agriumbria pensato per mettere in evidenza un periodo storico in cui la globalizzazione impone alle aziende del settore una scelta direzionale per distinguersi nel mercato, rafforzando il sistema delle filiere e concentrandosi su tematiche che vanno sempre di più nella direzione della multifunzionalità e della sostenibilità.
Gli allevatori
L’edizione numero 49 di Agriumbria vedrà ancora una volta la qualificata e tenace presenza degli allevatori, presente alla conferenza stampa Luca Panichi A.R.A. Umbria. E questo, nonostante le notevoli criticità emerse anche sul territorio umbro a partire dalla seconda metà dello scorso anno: l’Alta Valnerina, Norcia e l’altopiano di Castelluccio sono diventati in questi ultimi mesi la testimonianza dell’attaccamento degli allevatori e produttori agroalimentari al proprio bestiame ed alla propria terra. Conferme dunque per il programma delle manifestazioni zootecniche, che vedranno lo svolgimento delle mostre nazionali delle diverse razze bovine da carne e da latte e le razze cunicole italiane, e delle razze italiane delle specie bovine, ovine, caprine, equine, asinine e suinicole.
Come spiga Fernanda Cecchini: “Agriumbria rappresenta ormai il modello di fiera contemporanea a livello nazionale. Un luogo dove la mostra mercato viene affiancata dalla ricerca e dalla proposta di contenuti, convegni e dibattiti che coinvolgono le migliori realtà produttive e i migliori esperti nei diversi settori. Una formula che ha saputo rinnovarsi negli anni e mantenere il ruolo guida nel settore. Ma Agriumbria è anche un momento altamente formativo e culturale dove i cittadini e il pubblico dei consumatori hanno modo di entrare in contatto con chi produce, alleva e trasforma le materie prime che diventano eccellenze agroalimentari”.
L’osservatorio carni
Da sempre punto di riferimento per l’agricoltura del Centro Italia e interfaccia privilegiata tra produzione e consumatori, tra le grandi novità di questa edizione della mostra nazionale umbra dedicata al settore primario, nasce l’Osservatorio Agriumbria sul consumo nazionale di carne di qualità. L’allevamento rappresenta infatti un settore importante per l’agricoltura e una fiera come Agriumbria che vuole essere il punto di riferimento del mondo agricolo dell’Italia centrale non può non dedicare spazio all’allevamento e alla carne. Nel corso della fiera saranno comunicati i dati più aggiornati sul consumo di carni in Italia.
Tutte le novità
E’ stata presentato in anteprima Eima Show Umbria, tecnologie in movimento, evento che si terrà, presso i terreni dell’azienda agraria della Fondazione per l’istruzione Agraria di Casalina, il 28 e 29 luglio. Prove in campo per mostrare le applicazioni dell’agricoltura di precisione. Una novità assoluta per il mercato umbro e non solo.
Nel corso della conferenza stampa sono stati annunciati anche i nomi dei vincitori del Premio Antonio Ricci per il giornalismo e lo studio dell’agricoltura, concorso dedicato a uno dei giornalisti più noti e apprezzati del settore. I premi saranno consegnati a Riccardo Di Giulio nella sezione tesi di laurea e a Sandro Capitani di Radio Rai nella sezione giornalistica.