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Agricoltura, in calo le superfici cerealicole

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Agricoltura, in calo le superfici cerealicole

Mar, 06/04/2021 - 15:00

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ROMA (ITALPRESS) – Nel 2019 la superficie agricola destinata alla coltivazione di seminativi è diminuita, rispetto al 2010, sia in Italia (-2,9%) che nell’Unione europea (-2,7%), a vantaggio delle colture legnose, dei prati permanenti e dei pascoli. Lo rileva l’Istat.
Tra il 2010 e il 2020, sul complesso delle superfici coltivate a cereali cresce l’importanza relativa del frumento duro (dal 36,9% al 40,3%) e del frumento tenero (dal 15,8% al 16,7%), scende quella del mais (dal 26,7% al 20,1%).
Il 31,4% delle aziende agricole che coltivano cereali ha dichiarato di non aver subito alcun impatto dall’emergenza sanitaria da Covid-19.
A ottobre 2019, la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) italiana rappresenta l’8,1% di quella complessiva dell’Ue27 che è pari a 162,7 milioni di ettari. Tale incidenza è di poco superiore alla quota relativa dell’intero territorio italiano rispetto a quello dell’Ue, pari al 7,9%.
La SAU italiana si caratterizza per la forte incidenza sul totale Ue delle colture permanenti (il 20,1%). In particolare, si compone per il 52,8% di terreni a seminativi, per il 28,8% di prati permanenti e pascoli e per il 18,4% di colture permanenti. Rispetto alla composizione media dell’intera Ue, tanto i seminativi quanto i prati permanenti e i pascoli hanno un peso minore (nell’Ue tali pesi sono, rispettivamente, del 61,4% e del 31,2%), mentre in Italia incidono di più le colture permanenti (che in media Ue pesano solo per il 7,4%). Il profilo italiano è più simile a quello del sottoinsieme degli altri stati mediterranei (Spagna, Portogallo, Francia, Croazia, Grecia, Cipro e Malta), nei quali incidono di più, rispetto all’Italia, i prati permanenti e i pascoli (33%).
Rispetto all’annata agraria 2009-2010, la SAU complessiva cresce in Italia del 4,1% (-0,9% nell’Ue). Questo risultato deriva dal protrarsi, nell’arco del decennio, di forme di agricoltura estensiva nel nostro Paese, in contrasto con la tendenza a un uso più parcellizzato e specialistico del terreno a fini agricoli prevalente negli altri Stati membri.
Inoltre, il processo di graduale concentrazione del terreno agricolo a favore di un numero sempre più ridotto di aziende agricole mediamente più grandi segue in Europa ritmi più veloci di quelli italiani (al riguardo, gli esiti del settimo Censimento dell’agricoltura in corso forniranno utili indicazioni sulla velocità di adeguamento del modello nazionale rispetto alle tendenze internazionali).
Tuttavia l’intera Ue è accomunata dalla flessione della SAU destinata a seminativi, scesa di 2,9 punti percentuali in Italia, di 7,4 punti nel complesso degli Stati mediterranei e di 2,7 punti in media Ue. A questa tendenza si associa l’aumento della SAU destinata a prati permanenti e pascoli e alle coltivazioni permanenti, crescita che in Italia (+18,5 punti percentuali) è stata molto più elevata rispetto a quella delle colture permanenti (+3,7) a differenza dell’intera Ue e del complesso degli Stati mediterranei.
Tra il 2010 e il 2019 a livello nazionale si registra un lieve aumento della SAU, pari allo 0,9%. Nel corso del decennio le superfici a uso agricolo non sono quindi diminuite, sono però cambiate le modalità di impiego: le superfici a seminativi scendono del 3,7%, quelle destinate a prati permanenti e pascoli e alle coltivazioni legnose agrarie crescono sensibilmente, rispettivamente del 6,9% e del 5,7%. Tali evidenze indicano la progressiva riduzione delle attività agricole, come la coltivazione di seminativi, che richiedono una presenza costante dell’operatore umano, a vantaggio di colture estensive che, per loro natura, necessitano, in linea generale, di minore forza lavoro.
In particolare, nel 2019 le superfici agricole utilizzate per coltivare cereali sono pari a 3.086.163 ettari, in diminuzione rispetto ai 3.619.477 ettari del 2010 (-14,7%). Di contro, tra le coltivazioni legnose agrarie si registra una crescita delle superfici dei fruttiferi (+7,2% rispetto al 2010).
Una delle conseguenze della diminuzione delle superfici cerealicole è che, tra il 2010 e il 2019, risulta in netta flessione anche il peso relativo delle superfici a cereali sul totale delle superfici a seminativi (dal 51,9% del 2010 al 45,9% del 2019 è scesa).
(ITALPRESS).

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