Mai così tanti visitatori in Umbria come ad agosto 2021, il focus dell'Aur che promuove la campagna pubblicitaria della Regione e spinge ad investire
Mai così tanti turisti in Umbria come quelli registrati ad agosto 2021. Lo certifica anche l’Aur, l’Agenzia Umbria ricerche, che mostra i dati degli ultimi 8 anni. Ma che invita anche a fare di più sulla promozione del turismo, approfittando dei fondi del Pnrr.
Nell’analisi fatta da Giuseppe Coco per l’Aur, si parla del rimbalzo dell’Umbria, grazie anche alla campagna turistica promozionale fatta dalla Regione che ha colpito nel segno.
“Il Covid 19, complice anche le misure che si sono rese necessarie per arginare i contagi, – viene ricordato nel focus fatto dall’Aur – ha dato un duro colpo al comparto del turismo. Nel 2020, rispetto al 2019, le presenze sono diminuite più del 50% con un fatturato che è sceso circa del 60% (Banca d’Italia). I primi 5 mesi del 2021, visto il perdurare dell’emergenza sanitaria, non hanno fatto registrare valori in controtendenza rispetto al 2020“. Ma nei mesi estivi la situazione si è completamente capovolta ed il bilancio è estremamente positivo: il periodo giugno-agosto 2021 è andato meglio delle più rosee aspettative.
Turismo, le ultime 3 estati a confronto
“Nei tre mesi estivi del 2021, si sono avuti 813.528 arrivi e 2 milioni e 456.082 presenze. Nel 2020 si erano registrati 619.310 arrivi e 1 milione 807.296 presenze. Per quanto riguarda il 2019, invece, erano stati 861.432 arrivi e 2 milioni e 594.314 presenze. Mettendo a sistema le informazioni si vede che giugno 2021 è risultato migliore di quello dell’anno prima, anche se ancora distante dal 2019. Ma, già a luglio 2021 si ha un primo risultato molto positivo; gli arrivi sono andati meglio del 2019: circa 263 mila a fronte di 261 mila. Poi ad agosto si è consumato un vero e proprio capolavoro. Rispetto al 2019 si è avuto un incremento notevole sia di arrivi (+50.325), sia di presenze (+181.270) e sia di permanenza media giornaliera (3,33). Inoltre, non va trascurato che già agosto 2020 era andato molto bene rispetto al 2019: gli arrivi avevano fatto registrare un +23.792 e le presenze un +10.487″.
Turismo ad agosto, i dati degli ultimi 8 anni
La ricerca dell’Aur, quindi, fa un approfondimento, in termini di flussi turistici, dei mesi di agosto degli ultimi anni. La tabella che segue ci restituisce il periodo 2013-21, per i quali si hanno valori omogenei tra loro e quindi confrontabili.
“La cosa che salta subito agli occhi è che agosto 2021 ha fatto segnare un record dei flussi turistici rispetto a tutti e otto gli anni precedenti, sia in termini di arrivi che di presenze. Volendo fare qualche esempio si vede che: rispetto al 2019 gli arrivi sono cresciuti del 14,8% e le presenze del 16,3%; rispetto al 2018 gli arrivi sono cresciuti del 18,5% e le presenze del 18,0%; rispetto al 2017 gli arrivi sono cresciuti del 36,2% e le presenze del 30,9%; e così via”.
Il ruolo della campagna promozionale della Regione Umbria
“Di fronte a questi valori, – osserva Giuseppe Coco – non si può non riconoscere che la crescita è stata decisamente consistente. Una crescita che, per chi scrive, non è figlia del caso. Sui dati, sicuramente, ha giocato un ruolo importante la campagna promozionale voluta dalla Regione. Una campagna che non è passata certo inosservata e che, come direbbe un sociologo di razza, col suo essere disturbante e divisiva ha centrato l’obiettivo entrando nell’immaginario dei turisti (e non solo).
“Io amo il mare dell’Umbria”, spot sul podio top ten nazionale
“Io amo il mare dell’Umbria”, questo il claim della campagna 2021, però, non ha contribuito solo ad un agosto da record. Di fatto ci ha messo davanti a due evidenze, tanto lapalissiane quanto – come la storia ci insegna – facilmente dimenticabili:
1. Oggi più mai è fondamentale sapersi raccontare.
2. Il settore turistico umbro ha un enorme potenziale di crescita (agosto 2021 docet).
Le potenzialità e il traguardo da raggiungere
Il territorio umbro è molto dotato sotto un profilo culturale, artistico, storico, ambientale. È ricco di chiese, siti religiosi, santuari, musei dove sono allestite mostre di primissimo piano. Ed ancora, ospita eventi culturali e religiosi importantissimi, ha un’elevatissima percentuale di Aree protette rispetto alla superficie totale, e molto altro.
In pratica l’Umbria è un luogo molto attrattivo ma non frequentato dai turisti tanto quanto meriterebbe a causa di tutta una serie di fattori che lo penalizzano. Fattori arcinoti rispetto ai quali la politica, in primis, è chiamata a favorire un cambiamento. Ci sono da colmare dei divari infrastrutturali che pongono la regione in svantaggio rispetto ai principali competitor.
Qualcosa si sta già muovendo e in mezzo a tante difficoltà i segnali positivi non mancano. Nell’ambito del PNRR ci sono diversi investimenti destinati al comparto “Turismo e cultura”. Il traguardo da raggiungere – conclude il focus dell’Aur – è quello di innalzare la capacità competitiva del settore”.