Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Spoleto esprime piena solidarietà per l’allarme lanciato dal personale amministrativo degli Uffici giudiziari spoletini e per l’appello rivolto al Ministero di porre finalmente rimedio ad una situazione di gravissimo deficit di organici, “rimasti praticamente e colpevolmente inalterati rispetto alla situazione preesistente alla riforma della geografia giudiziaria che nel nostro Distretto”, ridisegnando il reticolo degli uffici giudiziari di primo grado, ha comportato un significativo ampliamento territoriale e demografico del Tribunale e della Procura della Repubblica di Spoleto.
Organico all’osso e straordinari non pagati, Uffici giudiziari Spoleto in stato d’agitazione
“Già all’entrata a regime della nuova circoscrizione– recita una nota degli avvocati spoletini- l’Ordine forense spoletino aveva rappresentato al Ministero l’esigenza di un adeguato potenziamento degli organici, tanto magistratuali che amministrativi: la risposta fu che prima si doveva procedere al riequilibrio delle piante organiche dei giudici e che, all’esito, si sarebbero poi adeguate anche quelle del personale amministrativo. È noto come già la prima operazione sia stata attuata in termini assolutamente inadeguati (assegnando al Tribunale di Spoleto, competente ormai su tutta la fascia centrale dell’Umbria e su una popolazione di circa 220.000 abitanti, soltanto 13 magistrati oltre al Presidente, e 5 sostituti oltre al Procuratore della Repubblica, a fronte di organici di equivalenti sedi che contano un minino di 18-20 magistrati di Tribunale, e con almeno un presidente di sezione, e non meno di 7-8 sostituti). Una situazione ingiustificatamente sperequata frutto di un clamoroso e documentato errore commesso in sede di previsione dei carichi di lavoro sopravvenienti e mai emendato. La questione anche di recente è stata riproposta ai competenti uffici ministeriali e ci si augura che, dopo la pausa post-elettorale, vi si ponga finalmente rimedio. Accanto a questa partita ancora aperta è inevitabilmente esplosa (dopo un lungo periodo di “incubazione” consentito solo dalla abnegazione dei singoli, reiteratamente richiesti di avere pazienza con l’assicurazione di un imminente intervento salvifico) con drammatica urgenza la situazione di insostenibilità denunciata dal personale amministrativo, non più in grado di fronteggiare il sempre crescente lavoro che proviene dall’ampliato territorio.”
“L’Ordine forense– prosegue la nota- non può che condividere e fare proprie le doglianze denunciate dal personale amministrativo, approvarne l’iniziativa di proclamazione dello stato di agitazione, ed impegnarsi, come sempre fatto, a mobilitarsi e farsi interprete nelle competenti sedi ministeriali della richiesta di immediato e congruo potenziamento degli organici amministrativi sia del Tribunale che della Procura della Repubblica di Spoleto.
Parallelamente a tale incondizionato sostegno, gli avvocati di Spoleto, Foligno, Todi e Valnerina fanno appello fiduciosamente ai parlamentari umbri, in particolare a quelli espressi dai territori del nostro circondario, affinché si attivino efficacemente anch’essi, in una corale azione la cui finalità è quella di assicurare a tutti, cittadini, istituzioni, categorie imprenditoriali e professionali, un servizio giustizia fruibile, efficiente e funzionale.
Altrimenti il virtuoso riequilibrio territoriale e demografico attuato nel 2011-2012 – conclude la nota dell’Ordine Forense– sarà servito certamente a consentire un recupero di operatività per gli uffici del capoluogo distrettuale (i cui organici sono rimasti immutati o addirittura aumentati mentre sono stati sgravati di porzioni di territorio e di quasi 150.000 abitanti amministrati). Ma resteranno violati i pari diritti dei cittadini dell’Umbria centrale, che invece Tribunale e Procura di Spoleto, se dotati degli organici prescritti degli stessi standard nazionali, possono egregiamente servire.”