Mauro Tippolotti, la cui conferma a presidente del Consiglio regionale è stata proposta in aula dalla maggioranza, con l'intervento di Gianluca Rossi (Ds per l'Ulivo), non ha raggiunto i 24 voti necessari alla sua rielezione. L'assemblea ha aggiornato i lavori a domani quando, per statuto, sarà possibile eleggere il futuro presidente con soli 16 voti. Questo l'esito dei primi tre scrutini: 14, 13 e 15 voti per Tippolotti; 14, 15, e 12 le schede bianche. (Acs), Perugia, 13 novembre 2007 – Consiglio regionale aggiornato a domani, mercoledì 14 novembre ore 11, perché le prime tre votazioni per la elezione del Presidente del Consiglio regionale dell'Umbria, come ampiamente previsto, non hanno raggiunto la maggioranza qualificata richiesta dallo statuto, pari a quattro quinti dei consiglieri, in pratica 24 voti. Le votazioni consecutive, dopo la proposta di riconfermare Mauro Tippolotti, fatta per la maggioranza da Gianluca Rossi (Ds Uniti nell'Ulivo) con un appello alla opposizione ad ampliare i consensi, per dare maggior autorevolezza all'Assemblea e l'annuncio di scheda bianca venuto dalle opposizioni, hanno dato il seguente esito: Mauro Tippolotti, comunque il più votato, con 14 voti al primo scrutinio, 13 al secondo e 15 al terzo; Maria Rita Lorenzetti, con un voto ripetutosi nelle tre tornate e tante schede bianche; nell'ordine 14, 15, 12; solo uno voto nullo, al terzo scrutinio, rilevato dagli scrutatori ufficiali i due segretari uscenti dell'Ufficio di presidenza, Eros Brega e Andrea Lignani Marchesani. Chiedendo all'aula la riconferma il Presidente di Mauro Tippolotti, anche per la seconda metà della VIII legislatura, GIANLUCA ROSSI, “NON UNA SEMPLICE RITUALITÀ, MA UN PASSAGGIO ISTITUZIONALE”, è intervenuto a nome di tutti i gruppi della maggioranza, ha fatto appello a tutta l'aula ed in particolare ai partiti della Casa delle libertà, affinché considerassero il voto alla scadenza dei primi 30 mesi, “non una semplice ritualità, ma un passaggio istituzionale, capace di aumentare l'autorevolezza dell'assemblea, in una fase politica difficile del Paese”. Questo appuntamento, ha detto Rossi, “non può riguardare solo una parte del Consiglio, ma deve investire collegialmente tutta l'assemblea”. Rossi ha fatto riferimento esplicito allo spirito unitario che ha animato la Commissione speciale per le riforme statutarie che, in questa legislatura, ha approvato con i consenso di tutti il Regolamento del Consiglio. Dobbiamo dare tutti insieme, ha più volte sottolineato Rossi, un segnale politico istituzionale che pur nella distinzione dei ruoli politici possa far convergere i voti sulla figura di Tippolotti, che non risponde solo ad esigenze politiche ed istituzionali, ma è in grado di rappresentare tutto il Consiglio regionale.La proposta è “comunque apprezzabile”, ha obiettato PIETRO LAFFRANCO “L'OPPOSIZIONE NON VOTERÀ TIPPOLOTTI, MA SI LIMITERÀ AD ESPRIMERE SCHEDA BIANCA”, dopo una breve pausa dei lavori chiesta dallo stesso capogruppo di Cdl per l'Umbria chiarendo che comunque, “l'opposizione non voterà Tippolotti, ma si limiterà ad esprimere scheda bianca”. Quattro sono i motivi che ci impediscono il voto, ha detto Laffranco. “Ieri i capigruppo della maggioranza hanno espresso un giudizio positivo e questo è come dirci, voi non lo potere votare”. C'è una questione di metodo: “si può anche fare una proposta all'opposizione – una novità politica per questi ultimi tempi – ma non si può presentarla nei termini del prendere o lasciare. Il recupero della centralità del Consiglio presuppone una scelta di garanzia che non può essere Tippolotti, da tutti inteso come espressione di Rifondazione comunista; ed in ultimo il dettato statutario che impone proprio un ruolo della opposizione più esplicito e più attivo”. No alla candidatura Tippolotti anche da FIAMMETTA MODENA (capogruppo di FI) “INSODDISFAZIONE DELLA CDL PER COME VIENE APPLICATO OGGI IL REGOLAMENTO, “Per noi, che solo una volta votammo Carlo Liviantoni, presidente in una stagione ben diversa di riforme, sarebbe una operazione non avallabile. Siamo anche di fronte ad una scelta di continuità che la maggioranza rinnova ad un uomo espressione di quella sinistra che ad esempio è contraria alla legge Biagi, ma c'è un ulteriore terzo motivo: l'insoddisfazione della Cdl per come viene applicato oggi il Regolamento su temi delicati della concertazione, del confronto con la Giunta, che ad esempio e qui faccio appello alla Presidente Lorenzetti, non vede mai presente l'assessore delegato dalla presidente alle riunioni convocate con i capigruppo sui lavori consiliari”.Per ANDREA LIGNANI MARCHESANI (An), Segretario uscente dell'Ufficio di presidenza, “C'È STATO UN ACCENTRAMENTO DEI POTERI DEL PRESIDENTE”, “non è accettabile votare il candidato della maggioranza che risponde agli equilibri politici della coalizione, dopo uno Statuto che ha visto aumentare considerevolmente i compiti di controllo del Consiglio nei confronti della Giunta”. Nel merito dei trenta mesi di attività dell'Ufficio di Presidenza, ha aggiunto Lignani Marchesani, “c'è stato un accentramento dei poteri del Presidente che ha riguardato anche le decisioni strategiche del Palazzo, ad esempio la scelta del Segretario generale: una persona rispettabile e gentile, ma espresso dalla maggioranza. Vedremo in futuro se le cose cambieranno, nella scelta del nuovo segretario o nella organizzazione degli uffici che oggi, per il numero eccessivo di dirigenti, assomigliano ad una vera piramide rovesciata”. Un “probabile voto di scheda bianca” ha annunciato ALDO TRACCHEGIANI (La Destra) “GIUDIZIO ESTREMAMENTE POSITIVO, SULLA PERSONA, MA DIETRO TIPPOLOTTI CI SONO LOGICHE DI MAGGIORANZA” che ha espresso un giudizio “estremamente positivo e di stima personale” nei confronti del presidente uscente, Mauro Tippolotti, anche se, ha chiarito Tracchegiani, “dietro di lui ci sono logiche di maggioranza”. Per il futuro, ha aggiunto Tracchegiani, “giudicheremo l'operato dell'Ufficio di presidenza su fatti concreti, a partire dalla nuova legge elettorale che mi auguro consenta agli umbri di scegliere singolarmente i suoi amministratori, contrariamente a come si è deciso di fare in alcune regioni”. ENRICO MELASECCHE (Udc): “ANCHE IN UMBRIA LA POLITICA DEVE RACCORDARSI CON LE ESIGENZE DELLA GENTE” – “I cambiamenti contenuti nella riforma dello Statuto sono stati male registrati ed attuati. Non si è verificata la tutela effettiva della minoranza. Nei prossimi due anni e mezzo di questa legislatura è necessaria la buona volontà di tutti affinché sia data effettiva sostanza alle parole contenute nello Statuto. Anche in Umbria la politica deve raccordarsi sempre più con le esigenze della gente. L'Ufficio di presidenza dovrà velocizzare le decisioni e le proposte provenienti sia dalla maggioranza che dall'opposizione. E' fondamentale cambiare passo. Il presidente del Consiglio deve raccordarsi maggiormente con il suo Ufficio. Gli obiettivi dei dirigenti vanno valutati in un tempo predefinito con posizioni nette. Mi auguro che il prossimo Ufficio di presidenza possa lavorare in questo senso. Ringrazio chi, due anni e mezzo fa, mi ha dato fiducia e mi ha permesso di ricoprire il ruolo di vice presidente, auspico però, nell'interesse dell'Umbria, un concreto cambiamento”. FRANCO ZAFFINI (AN): “NECESSARIO UN MAGGIORE RISPETTO DELL'ESECUTIVO VERSO L'ASSEMBLEA”. – “Mi auguro che questo dibattito, anche nella giornata di domani, venga maggiormente approfondito soprattutto da parte della maggioranza. Le cose non possono continuare ad essere decise prima di approdare in Consiglio. Questo può andare bene soltanto nei piccolissimi Comuni. E' necessario un maggiore approfondimento sul rapporto tra maggioranza e opposizione. Va accresciuto il ruolo dell'assemblea. Non si è verificata, fino ad oggi, l'applicazione del nuovo Statuto. L'Esecutivo deve avere più rispetto dell'Assemblea, ad esempio discutere in Aula i temi riguardanti la concertazione regionale. Dal 2000 rimane difficile avere le delibere di Giunta poiché non vengono inserite on line. Dobbiamo registrare un costante peggioramento delle condizioni di funzionamento del Palazzo. Questo non significa, comunque, mettere in discussione il comportamento di Mauro Tippolotti (presidente uscente) che ha sempre affrontato il suo ruolo con disponibilità e responsabilità, anche quando ha sbagliato. Ritengo, però, che i rapporti di funzionamento relativi agli Uffici, Commissioni e direzione regionale siano peggiorati. Il personale è meno motivato. Nella prossima parte della legislatura ci auguriamo di vedere qualcosa di buono, ma rimaniamo particolarmente titubanti”.
AGGIORNATA A DOMANI L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE
Mar, 13/11/2007 - 19:24