Categorie: Cronaca Spoleto

AGGIORNAMENTO: TITOLO SOSPESO PER RIALZO – PopSpoleto, Brandani “Missione impossibile” – Mps, “giallo” su proroga patti parasociali – Ugl difende Antonini

Carlo Ceraso

L’ultimatum è scaduto. Ma di acquirenti del pacchetto che Banca Mps detiene in Popolare Spoleto (26%) neanche l’ombra. I sei mesi di tempo che Scs, holding che controlla piazza Pianciani, aveva a disposizione per rilevare o far rilevare la quota senese sono terminati. E non sono bastati, al di là degli euforici proclami del presidentissimo Antonini, a trovare un soggetto disposto ad acquistare le azioni di Rocca Salimbeni. A partire da oggi – i patti parasociali furono rotti da Mps lo scorso 27 agosto (qui) – l’istituto guidato da Alessandro Profumo potrebbe attivare ogni tipo di azione o rivalsa nei confronti della cooperativa Scs.

Giallo” proroga – Compresa quella di concedere una proroga. Ipotesi quest’ultima che ai piani alti di Bps in settimana davano per scontato, “abbiamo ottenuto altri due mesi” confermava fino a ieri l’altro una fonte a TO®.
Con il passare delle ore però le speranze sono andate scemando: dell’attesissimo fax neanche l’odore, pardon il…profumo. I bene informati sostengono che Mps, in una lettera dei primi di questo mese, avrebbe comunque concesso ulteriori 15 giorni spostando così le lancette del count down al prossimo 11 febbraio. Lo scandalo che dall’inizio della settimana ha travolto la banca di Siena, potrebbe però aver convinto il board toscano a cambiare strategia. D’altra parte sul piatto ‘ballano’ quasi 103 milioni, il controvalore della quota in Bps, che potrebbero rivelarsi una mezza boccata di ossigeno per le disastrate casse senesi. Mps di rimanere nella città del festival non ne vuole sapere, almeno con l’attuale board della controllante spoletina. Sarà per questo che si è data invece disponibile a sostenere la cordata guidata dal presidente della Fondazione CariPerugia Carlo Colaiacovo, interessato però, prendere o lasciare, a ottenere il controllo di PopSpoleto (l’offerta per il 51% è di circa 70 milioni di euro con Mps che ridurrebbe la propria presenza al 10%).
Missione impossibile” – a rendere meno sereno il quadro, ci ha pensato oggi il neopresidente di PopSpoleto Alberto Brandani, nominato a sorpresa dieci giorni fa su indicazione della Scs al posto di Nazzareno D’Atanasio (qui). In una intervista a Daniele Martini de Il Fatto Quotidiano il n. 1 di piazza Pianciani ha messo le mani avanti dichiarando che con questa nomina “non mi hanno fatto un gran piacere, mi hanno affidato una missione impossibile, non so se ce la farò”. Impietoso Il Fatto ricorda i guai giudiziari che non sembrano impensierire il supermanager dell’Udc: “aspetto fiducioso l’archiviazione” ha detto Brandani. Certo di impegni il presidente di fede fanfaniana, ne ha da vendere: “ideologo dell’Udc, presidente della Fondazione Formiche, consigliere di Casini e Cesa, consigliere di Ferrovie dello stato, presidente Federtrasporto, presidente del premio letterario che si tiene d’estate all’Elba e presidente di CF Compagnia assicurativa per il credito e la famiglia”. Proprio quest’ultimo incarico, stando ai rumor spoletini, potrebbe renderlo incompatibile con la carica assunta in PopSpoleto. A Spoleto per il momento lo hanno visto solo qualche ora (inclusa una fugace cena in centro storico con il consigliere Scs Leodino Galli, fedelissimo del casinipensiero ma anche dell’antoninipensiero). Dopodomani comunque dovrebbe presiedere l’incontro richiesto dai sindacati.
Conticini passa a Bps – A Brandani, per un ventennio ai vertici Mps (1997-2007), il compito di tener buona il più possibile Rocca Salimbeni, trovare nuovi investitori e partner. A Spoleto non lo conosce nessuno ma potrà contare sull’appoggio del vice direttore generale Bps Mauro Conticini, dirigente in quota Monte fino a dicembre scorso quando è finito nel mirino dei tagli imposti dalla ‘cura’ Profumo. Poco male per lui visto che è riuscito, è notizia di oggi, a farsi assumere con lo stesso incarico da PopSpoleto in barba allo stesso d.g. Francesco Tuccari che già aveva ipotecato il posto per un suo fedelissimo, il Capo area Roma di Bps. Un altro chiaro segnale di quanto siano tesi i rapporti fra il board e il capo del management.
Ugl contro OOSS – è proprio nel giorno in cui il neopresidente Brandani denuncia la mission impossible che si apprende del comunicato aziendale dell’Ugl, debitamente privo di firma, che riconferma tutto il proprio sostegno e fiducia al presidentissimo Giovannino Antonini e attacca le altre sigle sindacali che sembrano aver abbandonato il dominus e la sua corte. Un documento di cui Tuttoggi.info è entrato in possesso. Leggiamolo: “Esprimiamo apprensione per il momento ‘singolare’ che la Banca Popolare sta attraversando in queste settimane. Proprio per questo abbiamo richiesto, di concerto, con le altre organizzazioni sindacali di poter incontrare i vertici dell’azienda e della controllante Spoleto Credito e Servizi al fine di ottenere chiarimenti sugli sviluppi delle trattative volte a collocare la quota societaria che Banca MPS intende dismettere. A tal fine, abbiamo indirizzato, alle due società un telegramma di sollecito proprio nella giornata di venerdì 18 gennaio u.s. vista l’imminente scadenza prevista dai patti parasociali”. Finalmente anche l’Ugl dice di essere in “apprensione” anche se il sindacato filoantoniniano smorza subito la preoccupazione – ci mancherebbe altro – parlando di un “momento singolare di queste settimane”. Poi l’attacco a tutte le altre sigle (tranne Dircredito che con l’Ugl non ha sottoscritto il comunicato-denuncia) che per la prima volta negli ultimi 10 anni hanno sparato a zero sui due Cda di piazza Pianciani (qui).
Prendiamo fermamente le distanze – scrivono i sindacalisti – dal comunicato delle altre organizzazioni sindacali non comprendendo le motivazioni dell’attacco nei confronti della governance di Scs e Bps che proprio in questi giorni stanno tentando di ultimare le trattative per il collocamento della quota Mps nell’ottica dell’indipendenza del nostro Istituto” e, sullo stile montificio, richiamano i colleghi delle altre sigle a ricorrere ad un profilo “di sobrietà e discrezione al fine di non creare ulteriore clamore negativo intorno alla azienda”. Ecco, gli ugellini Davide Militoni e Paolo Spedalieri non comprendono. Ma c’è da capirli. D’altra parte se sono rimasti “sobri e discreti” quando la Procura di Spoleto ha spiccato 17 avvisi di garanzia nei confronti di elementi di governance e management per reatucci come “ostacolo alla Vigilanza” e “appropriazione indebita” o di fronte alla seconda ispezione di Bankitalia in meno di tre anni e ancora dinnanzi alla sempre maggiore preoccupazione dei 700 dipendenti, si poteva pensare che, tutto d’un botto, prendessero una posizione? Proprio ora che Bps rischia di esser fatta in un sol boccone? Certo che no. Prima della sobrietà e della discrezione, a seguire il pensiero del sindacato di destra, ci vuole la coerenza. E l’Ugl spoletina ne ha da vendere, quanto meno nel difendere l’operato del dominus. Leggiamo la chiosa del comunicato stampa: “Tale senso di responsabilità è alla base della motivazione che ci ha spinto a differenziarci da altri confidando nella fiducia verso quegli amministratori che hanno sempre tenuto alla salvaguardia della nostra autonomia tenendo al riparo la banca dagli ‘scalatori’ che si sono nel tempo profilati all’orizzonte con l’unico scopo di fare della nostra azienda un proficuo affare”. Insomma il solito leit motiv della salvaguardia dell’autonomia, in nome della quale ogni nefandezza, ogni scandalo può essere perdonato. Ovviamente in modo sobrio e riservato.

Titolo sospeso (aggiornamento delle 13.46 del 28 gennaio) – Piazza Affari ha sospeso il titolo Bps che ha registrato un incremento del 10.29% dalla apertura della Borsa arrivando ad essere quotato 3,00 euro (+10,29). Da metà gennaio le azioni di PopSpoleto hanno registrato un aumento che, stando a quanto riporta oggi Il Messaggero in pagina nazionale, avrebbe fatto accendere i riflettori della Consob. Dall'inizio dell'anno il titolo ha guadagnato il 55.78%, performance che arriva al 100% rispetto agli ultimi sei mesi. Il massimo prezzo lo si è avuto il 18 gennaio quando Bps ha segnato 3,15 euro. (Redazione on line)

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