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Aggiornamento: divieto fino a giovedì – Spoleto, allarme acqua inquinata da batteri fecali: divieto di bere dal rubinetto – Ecco le zone interessate – Ipotesi da cisterne Vus: smentita (nei commenti)

Aggiornamento delle 14.50 del 17 ottobre – In relazione alle notizie apparse sui quotidiani locali relative all’inquinamento di una parte della rete idrica del Comune di Spoleto, interviene il Dipartimento di Prevenzione dell’Asl n. 3 dell’Umbria. “Nei controlli analitici eseguiti su punti rete delle località specificate nella ordinanza sindacale n. 429 del 16/10/2012 – scrive il dottor Franco Santocchia, Direttore del Dipartimento – sono stati riscontrati valori di non conformità relativi ad indicatori di tipo batteriologico. Dalle indagini della VUS per individuare l’origine e la causa della contaminazione, sembrerebbe che la stessa sia stata determinata da infiltrazioni di acque meteoriche in alcuni pozzi ubicati nella zona di San Niccolò utilizzati quando si riscontri la necessità di integrare la portata dell’acqua distribuita in rete in situazioni di carenza legata alla siccità. Poiché analoghi controlli nelle zone interessate effettuati lo scorso 24 settembre da parte degli operatori del Servizio Igiene Pubblica di Spoleto e dalla VUS nella settimana 8-12 ottobre erano risultati conformi, è ragionevole ipotizzare che l’evento che la contaminazione si sia verificata per le ingenti piogge che hanno interessato la zona di ubicazione dei pozzi lo scorso fine settimana. Considerato il livello di inquinamento e le cause che verosimilmente lo hanno determinato si ritiene difficile associare i casi di gastroenterite che da circa un mese si registrano nel territorio del Comune di Spoleto e nelle zone di altri Comuni del territorio sia aziendale che regionale e che potrebbero dipendere dalla periodica circolazione di agenti virali la cui trasmissione avviene per via aerea. Oggi sono stati ripetuti i prelievi nelle zone interessate ed i controlli sono stati estesi a tutte le zone del Comune di Spoleto. La VUS ha eseguito gli interventi per sanare la situazione escludendo dalla rete i pozzi sospettati dell’inquinamento ed ha eseguito una disinfezione supplementare con cloro della rete idrica. Tali interventi sono in genere sufficienti per ripristinare le condizioni di potabilità, comunque per essere certi si dovrà attendere conferma dall’esito delle analisi sui prelievi eseguiti in data odierna (il laboratorio della Agenzia Regionale della Prevenzione ambientale di Perugia, che esegue le analisi, dovrebbe fornire i primi risultati già nella giornata di domani). Fino ad allora, a scopo cautelativo, rimane in vigore il divieto di uso alimentare dell’acqua di cui alla ordinanza sindacale n. 429 del 16/10/2012”.

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Aggiornamento ore 13.15 del 17 ott. – E’ di pochi minuti fa la notizia che la zona di San Nicolò non rientra più tra quelle a rischio e sottoposte al divieto di utilizzo dell'acqua di rubinetto per scopi alimentari. Sono stati ulteriori accertamenti svolti in mattinata dal personale della VUS a stabilirlo. il divieto rimane valido per tutte le altre zone citate nell’ordinanza emanata ieri dal Comune. Intanto la VUS (leggi nei Commenti) ha smentito la notizia trapelata ieri da autorevoli fonti comunali secondo le quali a provocare l'inquinamento potevano essere state due cisterne della Valle Umbra Servizi. Torna dunque in prima linea l'ipotesi che i batteri si siano propagati da un pozzo della zona.

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Aggiornamento delle 22.40 – potrebbe essere partito da due cisterne della Vus l'inquinamento che ha contaminato l'intera rete idrica dell'Alta Marroggia provocando decine e decine di casi di gastraoenterite fra gli abitanti, alcuni dei quali sono dovuti ricorrere alle cure dei medici dell'ospedale cittadino. La notizia, ancora ufficiosa, trapela dagli uffici comunali dopo alcuni acceramenti svolti per tutto il giorno dai tecnici della Asl3. Sembra così smentita l'ipotesi che ad inquinare la rete potesse essere stata una azienda alimentare della zona. All'interno delle due cisterne, rimaste prive di acqua nel corso dell'estate, si sarebbero svilluppate colonie di batteri che hanno dato poi vita alla contaminazione della rete. Nel frattempo, dopo l'ordinanza di divieto ad utilizzare l'acqua pubblica nelle zone interessate (vedi sotto la mappa delle località), è stata immessa nelle rete una importante quantità di cloro così da debellare i batteri. Domani verranno effettuati nuovi prelievi che il sindaco di Spoleto Daniele Benedetti ha preteso vengano allargati a scopo precauzionale a tutta la rete idrica cittadina

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Aggiornamento delle 15.08 Nell’ordinanza emanata dal sindaco di Spoleto Daniele Benedetti vengono rese note tutte le zone interessate dal divieto dell’utilizzo di acqua per scopi potabili e alimentari. Ecco l’elenco: Baiano alto, Collefabbri, Collicelli, Crocemarroggia, Madonna di Baiano, Morro, Ocenelli, Perchia, Sant’angelo in Mercole, Santo Chiodo, San Giovanni di Baiano, San Martino in Trignano, San Nicolò (solo zona centrale della frazione lungo via dei Filosofi dove sono affissi gli avvisi), San Silvestro e Uncinano.

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L’acqua potabile dell’Alta Marroggia è inquinata. Il sospetto che stava prendendo piede di ora in ora fra le popolazioni di Baiano, San Giovanni e San Martino, trova una triste conferma dopo che i prelievi effettuati dalla Asl3 hanno confermato la presenza di batteri fecali nelle condutture. “Gli uffici stanno per diramare la relativa ordinanza” ci conferma il sindaco Daniele Benedetti, raggiunto al cellulare “è probabile che a causare la contaminazione dell’acqua sia un pozzo della zona, i tecnici stanno lavorando per individuarlo”. Difficile stabilire quando si è verificato l’inquinamento delle falde acquifere. Di certo, come confermano alcuni lettori di TO® che ci hanno segnalato la situazione, già dalla scorsa settimana si sono registrati decine di casi di gastroenteriti. Da questa mattina i responsabili delle scuole di San Giovanni di Baiano e di San Martino avevano già disposto il divieto di bere l'acqua potabile agli studenti delle scuole elementari e medie. Squadre di tecnici della Vus e del Comune, insieme a quelle della Asl3, stanno monitorando la situazione. Più tardi tutti gli aggiornamenti.

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