Tra le iniziative promosse dall’Amministrazione Comunale / Assessorato alla Cultura in occasione dell’Antica Festa del Comune in onore della Madonna Assunta, patrona della Città di Orvieto, del contado medioevale e titolare della Cattedrale, spicca la presentazione del restauro e la visita guidata agli affreschi trecenteschi del dipinto murale frammentario a tema civico risalente al XIII secolo, che si trova al quarto piano del Palazzo Comunale come testimonianza della decorazione originale della sala udienze dell’antica sede.
“Scopo dell’appuntamento, in agenda per Sabato 11 agosto, ore 10:30 in Comune – dichiara l’Assessore alla Cultura, Alessandra Cannistrà – non è solo quello di conoscere l’opera e la sua importanza storico-artistica ma quello di rilanciare ‘Art Bonus’ come progetto di comunità che può avere successo esclusivamente attraverso il coinvolgimento e la responsabilizzazione della città. Imprese ma soprattutto privati cittadini possono contribuire e alimentare direttamente e con estrema facilità il fundraising per i beni e luoghi che hanno a cuore. Il restauro degli affreschi, di cui è stato possibile seguire alcune fasi a ‘cantiere aperto’ in occasione della prima ‘Settimana dell’Arte’ (21/27 marzo 2018) è stato sostenuto dall’Amministrazione con l’obiettivo di stimolare l’intervento privato su questo e altri progetti ‘Art Bonus’. Osservatorio Art Bonus con la collaborazione della Scuola e di alcuni appassionati studiosi che hanno offerto supporto per alcuni dei progetti già inseriti e per altri da proporre ex novo. Tra questi si segnala, in particolare, l’intervento di restauro del portico della Collegiata di Sant’Andrea a cui è destinato il ricavato del volume per i 60 anni della Staffetta dei Quartieri di Orvieto. Il progetto prevede oltre al rifacimento della copertura, della gronda e l’applicazione di sistemi di dissuasione antipiccione, anche il ripristino del bel fregio composto dalle antefisse in cotto e il restauro dei medaglioni sottostanti realizzati da Ilario Ciaurro nel 1928/29 in occasione del recupero integrale della chiesa. La centralità del portico ne fa da sempre un luogo di aggregazione e di socialità e questo fa ben sperare per una raccolta fondi che veda tutta la città protagonista”.
Alla presentazione del restauro partecipano: Giampaolo Ermini – Scuola Normale Superiore di Pisa, Renzo Chiovelli – Sapienza Università di Roma e Valentina Romè – Restauratrice.
L’affresco del “buon governo” è situato al di sopra della Sala del Consiglio Comunale, al quarto piano del Palazzo del Comune nell’area oggi occupata dagli Uffici Tecnici su un livello originato probabilmente dalla divisione in altezza della grande aula delle udienze della originaria struttura medievale del palazzo quando, nella seconda metà del Cinquecento, fu creata la “sala nova” citata dai documenti dell’epoca.
Il Palazzo Comunale di Orvieto risale infatti alla fine del XIII secolo. Nel corso dei secoli, l’edificio subì diverse modifiche strutturali tra cui quella realizzata da Ippolito Scalza a partire dal 1577 che ne rinnovò completamente aspetto esterno e articolazione interna.
Dell’antica struttura si è conservata però una importante testimonianza pittorica, per secoli rimasta nascosta al di sotto dello scialbo e tornata alla luce in epoca moderna, probabilmente in occasione di nuovi lavori, attirando l’attenzione dello storico orvietano Pericle Perali.
Quanto oggi rimane del ciclo pittorico, in origine certamente più vasto, consiste in due porzioni di un affresco a tema civico, collocate ai lati di un arco di accesso tra il terzo e il quarto piano dell’edificio, che sono state restaurate; ed inoltre in altri frammenti di una fascia decorativa, includente lo stemma della famiglia Orsini e un’aquila araldica, ancora visibile alla sommità della stessa parete sul lato sinistro.
Si tratta di affreschi frammentari di grande interesse storico e di grande bellezza, rimasti pressoché inediti. Gli studi in corso da parte di Giampaolo Ermini ne orientano la cronologia verso l’ultimo quarto del XIII secolo anche in riferimento alla presenza dello stemma Orsini: tra la seconda metà del Duecento e l’inizio del secolo successivo diversi rappresentanti della potente famiglia romana ricoprirono l’incarico di podestà di Orvieto o di capitano del Popolo. Per questa relazione, lo studioso avanza l’ipotesi di un modello romano alla base delle scelte iconografiche e stiliste del ciclo orvietano. Esso costituisce una straordinaria testimonianza “delle lotte combattute a colpi d’immagine e di parole iscritte come sostegno alla conquista di spazi politici e/o territoriali e al rafforzamento del potere”, anche nel contesto storico orvietano.
L’intervento di restauro, eseguito tra marzo e giugno 2018, ha affrontato lo stato di grave degrado degli affreschi causato soprattutto dalle manomissioni operate sulla parete e dalle sollecitazioni dovute alle numerose ristrutturazioni subite dall’edificio per consentire il funzionamento degli uffici. La lettura delle superfici era compromessa anche dalla presenza di numerose stuccature che occultavano in parte la pittura originale e strati di depositi sovrammessi.
La presentazione estetica ha infine permesso il recupero di un’immagine unitaria, restituendo la corretta leggibilità alle superfici.