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Affitti in nero, a Perugia 10mila contratti irregolari: ora tremano i proprietari. Chi denuncia avrà forte riduzione del canone

Francesco de Augustinis

Città di studenti fuorisede e ad alto tasso di immigrazione, Perugia ha una forte propensione al fenomeno degli affitti in nero, che riguarda circa 10mila persone e famiglie registrate all'anagrafe e una moltitudine di altri casi “ombra”, in particolare immigrati.

“Gli affitti in nero sono in generale di due tipi”, ha detto a Tuttoggi.info Maurilio Turchetti dell'Unione Inquilini dell'Umbria. “Ci sono quelli totalmente in nero, dove non c'è nessun contratto o pezzo di carta a documentare la locazione, che a Perugia sono circa il 30 per cento degli affitti. Poi c'è un altro 40 per cento di affitti basati su un contratto dove è dichiarato un importo di locazione inferiore a quello davvero fatto pagare al conduttore”.

Secondo le stime dell'associazione di tutela degli inquilini, a Perugia sono circa 15mila i nuclei familiari (anche di una persona sola) registrati all'anagrafe che vivono in affitto. Di queste sono circa 10mila quelle che hanno una situazione contrattuale irregolare: 4mila circa senza contratto, gli altri 6mila con un contratto a cifra ridotta. “A questi – ha spiegato Turchetti -vanno aggiunti tutti gli affitti in nero ai cittadini irregolari che non figurano all'anagrafe e che fanno lievitare notevolmente queste cifre”.

Lotta all'evasione, il caso di Palermo – Il fronte della lotta all'evasione è uno di quelli dove il nuovo esecutivo Monti si è detto intenzionato ad operare per sanare il bilancio dello Stato, ed inevitabilmente questa lotta sarà concentrata anche nel settore affitti. Oltre al fronte dei controlli, per contrastare il fenomeno degli affitti in nero è stato introdotto in Italia nel giugno 2011 – in concomitanza con il sistema di tassazione della cedolare secca – un meccanismo di denuncia in autotutela per gli inquilini con contratti irregolari ai danni dei proprietari.

“Con il nuovo sistema di autotutela, -ha detto Turchetti- i conduttori con contratto irregolare si possono rivolgere direttamente all'agenzia delle entrate o alla Guardia di Finanza”, dimostrando il regolare pagamento di un affitto di importo superiore a quello dichiarato nell'eventuale contratto. Il meccanismo prevede a questo punto l'azzeramento di qualsiasi accordo e la “condanna” per il locatore a chiudere un nuovo contratto di locazione di 8 anni (4+4) con l'inquilino, con un canone d'affitto annuo pari soltanto al triplo del valore catastale dell'immobile -quindi molto più basso del valore di mercato- e comunque non superiore ai 300 euro.

E' proprio questo sistema che ha permesso nei giorni scorsi ad un inquilino di Palermo, il secondo in Italia dall'entrata in vigore della normativa, a strappare in tribunale un contratto per otto anni a 84euro al mese, proprio per aver denunciato all'agenzia delle entrate il proprio rapporto irregolare.
Anche se il meccanismo, probabilmente per un problema di disinformazione, non ha avuto grande successo in Italia e in Umbria, secondo Turchetti c'è almeno una decina di casi a Perugia di persone che sono riuscite a farsi normalizzare il rapporto grazie ad esso.

“Qui a Perugia ci sono stati diversi proprietari che hanno dovuto ridare i soldi pagati in più rispetto a quanto dichiarato nel contratto ai conduttori”, ha detto. “Non è stato mai necessario arrivare in tribunale. Messi di fronte al rischio di una denuncia e di un affitto sottoprezzo, i proprietari hanno scelto di fare spontaneamente dei contratti 4+4 con i conduttori, o di ridare i soldi pagati in più rispetto a quanto dichiarato nei contratti”.