Cronaca

Affitti, associazioni in difficoltà | “Il Comune applichi baratto amministrativo”

Difficoltà, da parte delle associazioni territoriali, culturali, sociali e sportive, di pagare il canone d’affitto delle proprie sedi. Il mondo dell’associazionismo perugino riveste un ruolo fondamentale nella gestione e nella salvaguardia del territorio perugino e del suo tessuto sociale. È per questo motivo che, in una situazione di crisi economica e di difficoltà di reperimento dei fondi, il Comune deve venire incontro a queste associazioni. “Noi vogliamo aiutarle e risolvere la situazione proficuamente per loro, per l’amministrazione e per la comunità cittadina – spiega il consigliere Tommaso Bori, firmatario della proposta insieme alle colleghe Bistocchi e Vezzosi – Con questo obiettivo abbiamo presentato stamattina un documento che impegna il Sindaco e la Giunta a sviluppare accordi tra il Comune e le associazioni tramite due strumenti: il primo è l’amministrazione condivisa ed il secondo è il baratto amministrativo, affinché possano corrispondere all’Ente, in tutto o in parte, le imposte comunali ed il canone d’affitto“.

Come? Con il baratto amministrativo. “La commissione affari istituzionali del Consiglio Comunale di Perugia –continuano i dem – ha lavorato sull’amministrazione condivisa: una formula organizzativa fondata sulla collaborazione fra amministrazione e cittadini, che sono invece separati nei modelli organizzativi tradizionali.”.  In pratica ormai molto diffusa in tutta Italia “ma non a Perugia, e l’amministrazione condivisa, per cui il Comune si è già dotato di un apposito regolamento che però non viene attuato dalla giunta – illustrano i tre consiglieri – prevedono che i cittadini, anche consorziati in una associazioni, possono scalare una parte o la totalità delle imposte comunali o del canone di locazione della propria sede svolgendo interventi di manutenzione ordinaria (in concerto con gli uffici comunali) ottenendo un duplice scopo, una riduzione delle imposte per i cittadini volenterosi e migliorie apportate ad edifici, parchi, marciapiedi e beni pubblici in generale. Inoltre per chi ancora non ha una sede propria – continuano i proponenti – vi è la possibilità di individuare immobili, aree verdi o spazi comuni da riqualificare e gestire come bene comune usufruendo di queste buone pratiche amministrative.”

Secondo il Pd, quindi, incentivare ed istituzionare il baratto amministrativo e l’amministrazione condivisa il Comune di Perugia e i suoi abitanti trarrebbero indubbi vantaggi garantendo pulizia e manutenzione di beni di proprietà pubblica e permettendo la sopravvivenza di quei corpi intermedi, rappresentati dalle associazioni di qualsivoglia genere, che fanno da argine all’atomizzazione della società, al rischio di degrado in centro o nelle periferie e alla creazione di quartieri dormitorio. Ed ecco che i tre consiglieri di opposizione hanno presentato un ordine del giorno su questo tema chiedendo alla Giunta di sviluppare accordi tra l’amministrazione comunale e le associazioni tramite il “baratto amministrativo” affinché possano utilizzare questo strumento per corrispondere all’Ente, in tutto o in parte, le imposte comunali (TARI, TASI e IMU) svolgendo lavori socialmente utili e manutenzioni territoriali per la collettività, ma anche per permettere la gestione di immobili e strutture tramite il regolamento per l’amministrazione condivisa evitando costi di affitto a carico delle associazioni che non riescono più a sostenerli economicamente e rischiano di abbandonare le loro sedi.