Umbria | Italia | Mondo

Affiliato alla ‘ndrangheta, la Finanza gli sequestra 250mila euro

I militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Perugia, in collaborazione con i colleghi di Crotone e sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Catanzaro – Direzione Distrettuale Antimafia, hanno eseguito un provvedimento emesso dal Tribunale di Catanzaro, con il quale è stata disposta la misura di prevenzione del sequestro del patrimonio riconducibile a un pregiudicato calabrese, appartenente alla ‘ndrangheta, attualmente detenuto presso la casa circondariale di Benevento proprio per associazione di tipo mafioso.

In tutto sono stati sequestrati un’abitazione, un’auto e conti bancari per un valore complessivo di 250mila euro.

All’origine del sequestro vi è un’articolata attività d’indagine svolta dal G.I.C.O. del Nucleo P.E.F. di Perugia, che ha permesso di individuare il cospicuo patrimonio, frutto del reimpiego di capitali illeciti, nella disponibilità del destinatario della misura. Infatti, i riscontri effettuati nei confronti del pregiudicato, nonché del suo nucleo familiare, hanno portato ad una ricostruzione analitica dei flussi di denaro e dei singoli investimenti effettuati, rilevando un’evidente sproporzione tra i redditi leciti, dichiarati al fisco, e gli incrementi patrimoniali accertati.

Traffico di merci e droga

Del resto, la significativa carriera criminale del soggetto, che ha avuto inizio a metà degli anni ’90, ha fatto emergere con tutta evidenza la sua pericolosità sociale “qualificata”, così come confermato da una serie di provvedimenti giudiziari, in alcuni casi già definitivi, che lo hanno visto coinvolto, tra l’altro, in traffici di sostanze stupefacenti, perpetrati anche nella provincia di Perugia, e in contesti associativi mafiosi. In particolare, da ultimo, è venuta alla luce la sua figura di partecipe al sodalizio ‘ndranghetista “Farao-Marincola”, come acclarato dall’ordinanza di custodia cautelare emessa nell’ambito dell’operazione “STIGE” della D.D.A di Catanzaro, ove viene indicato come colui a cui è attribuito, per conto della cosca, il controllo del porto, della flotta peschereccia e delle infrastrutture portuali di Cirò Marina (KR).

I beni sottoposti a sequestro sono stati affidati ad un amministratore giudiziario nominato dall’Autorità Giudiziaria. L’attività di servizio svolta testimonia, ancora una volta, il costante impegno delle Fiamme Gialle di Perugia nel settore strategico dell’aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati, quale fondamentale strumento di contrasto alla criminalità organizzata.