Politica

Affidamenti diretti alle coop, il M5S “Non faremo un passo indietro”

Continua a colpi di comunicati stampa lo scontro sulla questione affidamenti diretti dei Sec (Servizi Educativi Comunali) che ha registrato solo due giorni fa una vera e propria incursione negli uffici  comunali di Terni, da parte del presidente della cooperativa Actl, Sandro Corsi e quello della Ultras Servizi, Antonio Sabatini, durante una conferenza stampa del grillini nel merito.

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A seguito dello ‘scontro’, diverse le dichiarazioni di solidarietà al Movimento 5 Stelle i cui esponenti ternani sono stati così inopportunamente interrotti nell’esercizio delle proprie funzioni e diritti.

Molti, politicamente trasversali e tempestivi. Tranne quello del sindaco di Girolamo il cui silenzio stigmatizzato dal consigliere De Luca è infine stato rotto nella tarda mattinata.

Di seguito i due comunicati stampa.

“Il M5S ha presentato oggi pomeriggio (13 dicembre) un’interrogazione urgente per sollecitare per l’ennesima volta la pubblicazione dei bandi di gara degli appalti in scadenza. Decine di iniziative tra lettere e atti d’indirizzo a cui non abbiamo ricevuto alcuna risposta. Questi sono i comportamenti che stanno mettendo a repentaglio la serenità dei lavoratori e su cui noi pretendiamo immediata chiarezza. Appalti trascinati da anni con proroghe più che discutibili.

I mandati di pagamento non partono, questo ci è stato segnalato oggi dagli stessi lavoratori. Lei signor Sindaco dovrebbe avere il coraggio di dire alla città che queste sono le conseguenze di un dissesto occultato. Solo mistificazioni volte a sostenere l’assurdo, ovvero che la colpa è di chi vi ha scoperto non la vostra che avete nascosto milioni e milioni di debiti. Questa città non ci sta al muoia Sansone con tutti i filistei, si assuma le proprie responsabilità.

Come può accusarci di inopportunità nel chiedere spiegazioni in merito a 2 milioni e 300 mila euro di affidamenti diretti. Come potete rifiutarvi di dare spiegazioni in merito ad affidamenti diretti svolti in funzione di una procedura svolta nel 1999. Chi vuole il male dei lavoratori non è chi pretende trasparenza e legalità ma chi rischia di interrompere i servizi come nel caso de Il Melograno e del Il Cortile, con gravi conseguenze soprattutto su utenti e lavoratori.

Non si permetta di attribuirci parole mai dette. Noi chiediamo e continueremo a chiedere di rispettare gli impegni presi con Libera nell’ambito della campagna “Riparte il Futuro” facendosi carico in presenza di eventuali indagini “…di chiarire pubblicamente la sua posizione nei confronti delle ipotesi accusatorie…” impegno sottoscritto da lei nei confronti dei cittadini. Risponda nel merito senza metterci in bocca offese che non abbiamo mai pronunciato.

Ci saremmo aspettati un’immediata presa di posizione da parte del Partito Democratico e da parte sua signor Sindaco, una dichiarazione di solidarietà per la vergognosa interruzione della nostra conferenza stampa da parte di un membro della direzione comunale del PD ternano. Lei è primo cittadino di tutti i ternani compresi quelli che mettono in discussione il suo operato. Azioni inconcepibili intente ad impedire il nostro diritto di libera espressione. Libertà di parola, garantita dall’art.21 della Costituzione italiana, valori che pochi giorni fa i cittadini ternani hanno fatto nuovamente propri attraverso il voto sul referendum.

Ci saremmo aspettati vicinanza ma con il suo silenzio lei ha fatto proprio questo gesto.
Sappia che noi siamo liberi e determinati a fare il nostro dovere.
Sappia che non faremo nemmeno un passo indietro”.


“I ripetuti appelli del presidente Mattarella al rispetto delle posizioni altrui, il richiamo a un clima di maggiore unità in un Paese purtroppo lacerato da tensioni economiche, sociali e politiche, mi auguro che a Terni non rimangano inascoltati. La nostra città – dichiara il sindaco Leopoldo Di Girolamo – sta vivendo una serie di difficoltà che purtroppo sono comuni al resto del Paese: angoscia per il futuro, paura dei cambiamenti in corso, gravi difficoltà lavorative, sembrano essere convogliate in una ondata che rischia di spazzare via il confronto democratico.

Ieri ho chiesto a chi invoca un giustizialismo strumentale, pericoloso e irrispettoso, di guardare agli elementi fondanti della comunità ternana, di non alimentare quel clima di sospetto che rischia di divenire un tratto caratterizzante per il tessuto produttivo, sociale e cooperativo di Terni. Oggi con altrettanta nettezza chiedo il rispetto della libertà di espressione. Messo a conoscenza di quanto avvenuto ieri nell’ufficio del gruppo consiliare del Movimento Cinque Stelle, ad inizio di una conferenza stampa, non esito a definirlo inaccettabile.
Pur consapevole della amarezza e della rabbia che vivono le persone esposte ad accuse che ritengono infondate, e ancor di più a processi sommari che nulla hanno a che vedere con le garanzie dello Stato di diritto, pur comprendendo le preoccupazione di chi teme per le sorti del posto di lavoro, ritengo che la libertà di comunicazione debba essere pienamente rispettata. Se ci sono elementi infondati e mendaci, occorre rispondere con gli strumenti e nei luoghi dovuti, sia sotto il profilo mediatico che legale.

L’episodio di ieri non fa che confermare che il clima del confronto rischia di deteriorarsi in una escalation di continue tensioni. La città non se lo merita, non giova a nessuno, né alle forze politiche, né alle forze sociali ed economiche. Dobbiamo rapidamente recuperare una modalità di confronto ed una dialettica più corretta, più rispettosa delle persone e delle regole. Un confronto nei luoghi deputati della democrazia cittadina, ad iniziare dal consiglio comunale, elemento principe. Da parte mia cercherò di attenermi a questi principi, già in passato ho cercato in tutti i modi di non alimentare polemiche e tensioni, anche a costo di dare la sensazione di non salvaguardare con determinazione il ruolo e le funzioni del sindaco della comunità. D’altronde la mia visione del ruolo del sindaco è quella di una figura di riferimento per la città, anche quando occorre svolgere una funzione di ascolto e compensazione delle tensioni. E’ questo il mio modo di interpretare il ruolo di primo cittadino, così ho fatto in questi sette anni carichi di problemi, così continuerò a fare in questi frangenti altrettanto complessi e difficoltosi”.