Si torna a parlare di trasparenza negli affidamenti diretti al Comune di Perugia, dopo la pubblicazione, 19 febbraio scorso sul sito dell’Autorità Anticorruzione, dei dati relativi ai comuni capoluogo di regione in merito agli incarichi di lavoro, servizi e forniture che, quantificati in importo inferiore a 40mila euro possono essere direttamente affidati a ditte e professionisti, senza passare attraverso gare ad evidenza pubblica.
Il trend nazionale, come commentato dallo stesso Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione denuncia “in maniera inequivocabile, che il ricorso alla procedura negoziata in tutti i comuni presi in considerazione è in aumento” per tutti i settori e richiama ad interventi migliorativi.
A tornare sull’argomento, oggi, con dati più dettagliati ed e approfonditi è la capogruppo del Movimento 5 Stelle del Comune di Perugia, Cristina Rosetti
“L’Autorità nazionale anticorruzione conferma i dati emersi dalla nostra indagine sulle gare e gli affidamenti del Comune di Perugia. E’ di questi giorni la notizia che il Comune ricorre per oltre l’86%, ad affidamenti c.d. in economia, ovvero senza bando di gara, ma con procedura negoziata (ovvero chiamando un numero limitato di imprese che presentano offerte) o addirittura mediante affidamento diretto (prescindendo dalla richiesta di pluralità di preventivi e trattando discrezionalmente con un unico operatore). E’ come se ciascuna unità operativa avesse un suo portafoglio “da spendere”, trattando direttamente con l’impresa prescelta”.
Per correttezza e completezza di informazione riteniamo di dover sottolineare che i dati raccolti estratti dalla Banca dati nazionale dei contratti pubblici e rielaborati dal ANAC fanno riferimento al quadriennio 2011-2014 anche se il conteggio reale “si riferisce agli anni 2011, 2012 e 2013; quella relativa all’anno 2014 non è stata considerata ai fini del calcolo della media dell’intero quadriennio poiché non si dispone ancora dei dati consolidati”. D’altra parte quelli riportati dal M5S sono relativi proprio al 2014. La percentuale dell’86% (+26 punti rispetto alla media nazionale) dunque non può dunque essere messa in diretta relazione con i dati riportati nella nota, anche se si può facilmente presupporre che il trend non sia cambiato in un solo anno.
Da segnalare inoltre che oltre alla percentuale riportata, riferita al numero di procedure negoziate nel quadriennio di riferimento, la percentuale riferita all’importo complessivo speso per le stesse procedure, nello stesso arco temporale segna un -24% rispetto alla media nazionale. Solo l’11% dell’importo complessivo speso dal Comune di Perugia tra il 2011 e il 2014 è stato affidato con procedura negoziata.
Ciò non diminuisce di fatto la legittimità e l’urgenza della richiesta verso procedure più aperte e trasparenti evidenziata dal M5S che ha depositato “una proposta di deliberazione con cui proponiamo di dare finalmente attuazione alla disposizione che prevede la creazione da parte del Comune di Perugia degli elenchi fornitori, previsti dalla legge, che vanno aggiornati ogni sei mesi, così che anche nuove imprese possano accedervi, e di modificare il “Regolamento per lavori, servizi e forniture in economia”, inserendo una apposita disposizione che preveda che per lavori, servizi o forniture, quando l’importo della spesa sia inferiore ad euro 40.000,00, il Responsabile del procedimento, nel rispetto dei principi di trasparenza, rotazione, parità di trattamento, richieda contemporaneamente almeno 3 preventivi agli operatori economici inclusi negli appositi elenchi, a cui andrà data congrua pubblicità e che l’affidamento avvenga nel rispetto del principio di rotazione”.
Di seguito i dati delle analisi delle Determinazioni Dirigenziali realizzato dal gruppo consiliare grillino dai quali “è emerso che il Comune di Perugia ricorre frequentemente al c.d. affidamento diretto, trattando con un unico interlocutore, discrezionalmente individuato dagli uffici e prescindendo dalla richiesta di preventivi”.
“Per l’anno 2014 la spesa complessiva per affidamenti diretti ammonta a € 2.819.596,99, così ripartiti: