Immagina che improvvisamente tutte le persone intorno a te si mettano a parlare una lingua sconosciuta. Non sei più in grado di capire. Non riesci a farti capire.
Questa è l’afasia. Un disturbo della comunicazione, conseguenza di una lesione cerebrale generalmente localizzata nella metà sinistra del cervello, che si verifica a seguito di ictus e traumi cranici.
Alcuni afasici hanno difficoltà ad esprimersi, mentre altri non riescono a seguire una conversazione o a capire ciò che gli viene detto. In certi casi, l’afasia è lieve; in altri può danneggiare la capacità di parlare, scrivere, leggere e comprendere in maniera irreversibile.
Proprio per sensibilizzare sul tema si è svolta una call sulla piattaforma zoom organizzata da A.IT.A. Umbria (Associazione Italiana Afasici) per celebrare la giornata nazionale di questa patologia nella nostra Regione.
Ha aperto l’incontro la Presidente A.IT.A regionale Nicoletta Pauselli che ha ricordato “La pianta di erica è il simbolo di poeti, artisti e persone malinconiche, proprio per questo è anche il nostro segno distintivo. L’erica è legata alla speranza nel suo antico significato simbolico, la speranza che i sogni e i desideri si avverino”.
Presenti anche il dott. Maurizio Masucci Direttore Unità Operativa Complessa Riabilitazione Intensiva Ospedaliera, la Dott.ssa Lorena Rasimelli Coordinatrice Area Professionale e Riabilitativa C.O.R.I. di Passignano, Serena Brunetti e Giulia Rosi Logopediste, Miriam Maddalena Volontaria e Francesca Graziani Vicepresidente.
Durante l’evento è stata donata una tela realizzata dai soci A.I.T.A. Umbria al CORI di Passignano e la conclusione in Musica con il Maestro Alessandro Deledda della Scuola di Musica “Piano Solo”.
L’Associazione italiana Afasici cerca di creare, con questi incontri, una connessione tra le persone afasiche, le loro famiglie e i professionisti medici e sanitari che si occupano di Afasia.
A.IT.A. Umbria, fondata nel 2012, si occupa proprio di questa natura aggregativa e culturale per:
Si calcola che in Italia circa 120.000 persone siano colpite ogni anno da ictus e di queste almeno 15.000 hanno ancora importanti disturbi del linguaggio dopo un anno.
In Umbria circa 2.000 all’anno e di queste almeno il 30% presenta importanti disturbi del linguaggio sul lungo periodo.
L’afasia non riguarda quindi solo chi ne è colpito, ma si ripercuote sull’intera rete sociale.
A volte l’evoluzione è molto favorevole e il disturbo regredisce completamente o quasi nel giro di qualche mese, in altri casi i tempi di recupero sono molto impegnativi e nella maggior parte dei casi il recupero è parziale.
Il miglioramento è sempre lento e graduale ma può essere accelerato e potenziato da un intervento riabilitativo adeguato.
Se hai perso la parola non perdere la speranza. AITA non ti lascia solo